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Stampa la Pagina - RallEnti: enti e sicurezza stradale

Forum Motociclisti Inc...olumi

Spazio aperto alla sicurezza => Eventi => Topic iniziato da: MadMax su 08 Novembre 2009, 22:19:26



Titolo: RallEnti: enti e sicurezza stradale
Post di: MadMax su 08 Novembre 2009, 22:19:26
Vi riporto quanto ho scritto rispetto al convegno sulla sicurezza stradale seguito per conto di AMI, a titolo di resoconto ed opinione, sul sito web  con cui collaboro: http://www.bikersnews.it/?p=7617 (http://www.bikersnews.it/?p=7617) 


Sarnano (MC), 31-10-2009 convegno sulla sicurezza stradale, progettazione strade e sistemi prevenzione.

RallEnti quindi.

Difronte ad una inaspettata platea di giovanissimi, sul palco della sala congressi di Sarnano,(Macerata) si sono alternati relatori desiderosi metter mano al problema della sicurezza stradale e di farlo, ognuno per le proprie competenze, davanti agli enti che dovrebbero, potrebbero (Vorrebbero?) mettere in pratica consigli, le innovazioni.

 

Il taglio deciso dai relatori non è il più azzeccato e la responsabilità è senza dubbio da ricercare in chi, colpevolmente, non li ha avvisati tradendo quindi sia il titolo geniale dell’evento che le aspettative di relatori ed uditori.

Sul palco si alternano Claudio Cangialosi (www.sicurauto.it), Paolo Pettinari (www.cesiss.it ), Andrea Marella (www.trafficlab.it), Pier Nicola Abbati (www.globalservice2004.it), Aldo Giove (www.motociclisti-incolumi.com)

Interessantissime le statistiche ed i rilevamenti dei relatori, le proposte, le innovazioni.

Saporito il confronto fra i relatori, di esperienze e formazioni differenti, in alcuni casi anche in netto contrasto fra loro: chi progetta pali segnaletici e chi combatte per toglierli, chi presenta statistiche da cui si evince che la velocità non è la vera causa di incidente, chi afferma, impugnando però statistiche grossolane rispetto al periodo di osservazione, che l’autovelox risolva tutto.

Più che una critica, il concetto qui sopra vuole essere una testimonianza della assoluta necessità di dialogo, di confronto, in occasioni come quella di sabato scorso.

A proposito, ma gli enti? Il convegno diventa Rall e non Rall..Enti.

Il sindaco, non ce ne voglia, apre il convegno, esce, e torna per la chiusura.

Gli agenti della stradale ci sono, applaudono, ascoltano, ma solo quando sul palco c’è il loro comandante.

Ecco, l’atteggiamento non è dei migliori: chi si impegna ogni giorno non ne è contento, l’esempio non è squisito, soprattutto in considerazione della platea, inadeguata alle relazioni tecniche, ma da formare sotto l’aspetto umano.

Ottimo lo spirito, adeguato lo spazio: un grosso grazie va agli organizzatori, una tirata di orecchie al contorno, per i motivi succitati.

Quanto emerso nelle discussioni fra i relatori, durante le pause o a chiusura convegno, al netto del convegno stesso qundi, paradossalmente, è più denso che quanto percepito durante le ore spese in aula.

Nella pausa pranzo si chiariscono le posizioni, si allacciano rapporti, collaborazioni, si gettano le basi per futuri progetti.

Vi invito alla navigazione dei contenuti dei link sopra citati, all’analisi delle varie proposte, al commento, alla confutazione, qui o direttamente sui loro siti web che, giudizio esule da campanilismo) sono risorsa preziosa e rara in ambito sicurezza.

 

In breve, Cangialosi ha presentato una disamina ben articolata proponendo criteri di valutazione nell’ambito della scelta di un’auto: crash test corredati da commenti, dati piuttosto stupefacenti rispetto a statistiche e velocità che, in caso di urto, possono causare problemi(anche 29km/h con automobili odierne), dotazioni di sicurezza: appaiono concetti scontati ma poso assicurarvi che, visti con occhi clinici, anche i dati tanto ventilati possono essere messi in discussione; le tanto decantate stelle di valutazione che riviste e tv gridano in fase pubblicità, Cangialosi ci insegna, spesso lasciano il tempo che trovano o sono ottenute in modo bislacco, con test non così affidabili.

 

Utili ma spaventosi i crash test delle minicar e delle piccole utilitarie che ormai, nelle città italiane, spopolano; ottimi le riflessioni sugli incidenti con motociclette, la critica dei limiti di velocità, l’identificare anche in altri fattori, e non soltanto nel correre, l’unico pericolo stradale.

Marella ed Abbati (estremamente preparati e competenti) presentano soluzioni stilisticamente interessanti, utili ed innovative anche nei materiali, più economiche rispetto a quelle odierne. Peccato che, in alcuni casi, parecchie delle proposte includano paletti segnaletici di vario genere, dossi e quanto altro l’AMI (Associazione motociclisti incolumi) va combattendo a ragion veduta.

I due, di estrazione senza dubbio più scientifica rispetto agli altri, discorrendo poi nel post convegno, incrementano il loro know how anche con l’aiuto dell’ “uomo della strada”, di chi in sella, ci sta davvero (noi fra gli altri): collaborazioni preziosissime le loro.

 

Paolo Pettinari si presenta invece come miniera di esperienze e progetti; si dimostra attivo su più fronti e presenta sfavillanti risultati applicati però a successi mietuti in ambito provinciale, applicati a “città” con poco trafico, pochi vigili, quasi zero moto…

Da rivedere in qualche modo anche se la competenza mostrata, a braccetto con la genuinità della persona, insieme all’innovazione dei suoi progetti, lasciano sperare in un futuro davvero più roseo per gli utenti della strada : pedoni, automobilisti o motociclisti che siano.

 

Molto interessante l’intervento, incluso nello spazio di Aldo Giove (AMI), del dottor Francesco Brandimarti, medico legale. Brandimarti presenta statistiche in chiave non troppo cruenta rispetto a mortalità ed incidenti, il tutto, finalmente, con un occhio in più per chi vive e spera di continuare a vivere, su due ruote.

In particolare si dedica a sostenere dal punto di vista medico, la battaglia che l’ Ami conduce da tempo rispetto all’impiego degli odierni guardraril: più che salvare uccidono, soprattutto motociclisti

Guardarail ghigliottina: decapitano, mutilano, tagliano in due il malcapitato. Costano tanto, servono meno; visto che esistono aziende, italiane, che hanno soluzioni ad hoc…

 

Eppure non vengono istallati, eppure gli enti di RallEnti erano assenti, eppure il sindaco era colpevolmente assente, presente a singhiozzi, eppure su web era tutto pubblicizzato, eppure di uditori ne ho visti pochi.

E voi, sabato mattina, dove eravate?

Ci sono problemi, proposte, persone che sbagliano, progettano, correggono, si confrontano, si riuniscono, che aspettano vostri pareri.

Un grazie, nonostante i nei sopra detti, agli organizzatori, a chi è intervenuto, a chi interverrà.

A voi che ci leggete, che commenterete qui o altrove, che navigherete i siti web citati.

Vero?

 

Massimo Soldini


Titolo: Re: RallEnti: enti e sicurezza stradale
Post di: Ldx su 09 Novembre 2009, 20:06:22
Comincio con il ringraziare Massimino sia per la sua presenza al convegno sia per il completo resoconto che ha fatto.

Poi suggerisco di rinominare il convegno da "RallEnti" ad "AssEnti". :-)

Infine proverò ad invitare su questo forum gli altri relatori in modo da (speriamo) riuscire ad aprire un minimo di confronto ed evitare che ognuno vada per la propria strada senza tenere conto degli altri punti di vista.

Ciao
A.


Titolo: Re: RallEnti: enti e sicurezza stradale
Post di: MadMax su 10 Novembre 2009, 12:20:21
Ci tengo a citare, nuovamente, il nostro Aldo Giove che aveva preaprato una presentazione per riallacciarsi ai discorsi di Brandimarti.
La presentazione è stata da lui rivista e corretta a tempo di record, vista la sorpresa della platea adolescenziale.

Si, invitiamo pure a partecipare a questa discussione gli altri, se volete posso scrivere loro io, potete farlo voi, insomma, spero veramente di aver concorso ad allacciare colalvorazioni importanti.


Titolo: Re: RallEnti: enti e sicurezza stradale
Post di: Ldx su 10 Novembre 2009, 23:03:32
Ok procedi allora! :-)


Titolo: Re: RallEnti: enti e sicurezza stradale
Post di: Planet su 11 Novembre 2009, 14:25:37
un applauso... bravi ragazzi  :lol: