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Stampa la Pagina - Discorso per riunione a Burcei

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AMI nelle Regioni => Regione Sardegna => Topic iniziato da: zanzara su 23 Gennaio 2004, 23:19:14



Titolo: Discorso per riunione a Burcei
Post di: zanzara su 23 Gennaio 2004, 23:19:14
Ragazzi, mi potete dare un parere su questo discorso di 10 minuti che vorrei fare domani in un’ assemblea di automobilisti che si stanno battendo perché l’ anas renda veramente più sicura la strada (l’unica cosa che ha saputo fare è abbassare a 50 il limite di un lungo tratto neanche tanto pericoloso di 10 Km) che arriva al loro paese, molto frequentata dai motociclisti cagliaritani, perché piena di curve.


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Mi chiamo Michele Vacca, sono il responsabile per la Sardegna  dell’ AMI, associazione motociclisti incolumi.
La nostra associazione si occupa di sicurezza stradale, promuovendo corsi di guida sicura (a breve verrà organizzato un corso di guida in pista per i ragazzi delle superiori) e segnalando i pericoli agli amministratori e ai responsabili delle strade.

Moltissime nostre strade fanno schifo, perché di concezione troppo vecchia, carenti di manutenzione o con dispositivi di sicurezza inadeguati o che spesso creano più danni di quanti se ne avrebbero se non ci fossero, come gli attuali guard rail, che non si sono evoluti come concezione dal 1956.

E’ per questo che le nostre strade, assieme a quelle portoghesi e greche sono quelle col più alto numero di morti:8000 all’ anno sul colpo (che salgono a circa 9000 considerando chi è morti nei giorni successivi all’ incidente)e 120.000 invalidi all’ anno.

I guard rail, che comunque fanno male se ci si va a sbattere avrebbero lo scopo di evitare un pericolo maggiore che si avrebbe finendo oltre essi, ma spesso sono istallati dove sono inutili, per esempio a protezione di un campo e dove servono, come sul ciglio di un burrone (e la nostra strada ne è piena) sono troppo bassi e non riescono a contenere le auto e i camion.

Per i motociclisti  invece i paletti di sostegno sono come delle lame e una banale scivolata, che se non ci fosse stato il guard rail si sarebbe risolta in alcuni graffi e un brutto spavento, anche a 40 Km/h può costare la perdita di un arto o addirittura la morte.

La nostra associazione, in collaborazione con le aziende produttrici di guard rail ha messo a punto un nuovo tipo di guard rail, il CUSTOM, già omologato, che presto verrà istallato in varie parti d’ Italia, che prevede una protezione fino a terra in modo da impedire in alcun modo che ci si possa incastrare sotto e con un potere di assorbimento degli urti molto maggiore rispetto agli attuali guard rails.

Purtroppo in Italia c’è l’ idea diffusa dell’ equazione VELOCITA’=PERICOLO.
E’ vero, correre su strada e pericoloso, ma la velocità è solo una delle TANTE (e non la più comune) cause degli incidenti.
E soprattutto non è vero il contrario, perché andare piano non vuol dire essere esenti dai rischi e soprattutto non vuol dire non creare pericolo.

Ormai è ampiamente dimostrato che le cause dei più comuni e spesso anche tragici incidenti sono la distrazione, le manovre azzardate, il non aver capito ciò che gli altri utenti della strada avevano intenzione di fare e soprattutto il il pretendere che gli altri si immagino ciò (spesso anche manovre assurde) che si vuole fare.

Quindi è vero che bisogna tenere una velocità adeguata alla strada e alle condizioni del  traffico, ma abbassare a dismisura  non migliora affatto  la sicurezza. Come nel caso della strada in oggetto, che , a parte i pericolosi incroci di Maracalagonis e Villasimius, può essere percorsa, traffico permettendo, in condizioni di asciutto, senza creare nessun pericolo ad 80 Km/h.
Ma 80 Km/h, non di più, perché oltre si crea pericolo, e i fatti hanno dimostrato quanto detto. Infatti ci sono stati degli incidenti a causa della velocità, ma non perché si andasse a 80, ma perché un sacco di gente supera i 90 e arriva anche a 130 all’ ora o la notte a 170, che in questa strada sono  velocità criminali.

Situazioni più o meno simili, si hanno per la ss195 in cui tale limite vige anche diversi Km a 4 corsie, per alcuni tratti SS130, per la sp 17 di Villasimius (in cui troviamo addirittura per 2 Km appena risistemati il limite di 30! per la 4 corsie con spartitraffico 195 racc, e in un tratto in cui, stranamente per le strade italiane l’ asfalto è perfetto, il limite passa dai 60  addirittura ai 40!

Quindi l’ aver abbassato il limite a 50 è stata una cosa inutile, poiché quasi nessuno lo rispetta (e sarebbe impossibile per gli organi di polizia farlo rispettare) e quando un automobilista, che giustamente non ha nessuna voglia di dover pagare multe tantomeno di farsi togliere la patente (il problema non è tanto l’ andare a 90, già pericoloso per questa strada, che significherebbe 312 euro di multa, ritiro della patente da 1 a 3 mesi e 10 punti, ma soprattutto andare a 60 significherebbe 130 euro e 2 punti)si creano situazioni di pericolo perché subito tutte le macchine gli si incollano dietro con distanze da 1 a 3 metri e a 50 la distanza di sicurezza per potersi fermare senza coinvolgere le altre vetture è di 15 metri.
Quindi basta una frenata dovuta ad un imprevisto per provocare un grave incidente, nonostante si stia andando a 50.

Spesso le vetture che si incollano dietro non hanno nessuna intenzione di superare chi va piano; e allora perché attaccarsi? Altri invece aspettano il momento per potere effettuare il sorpasso e all’ ora perché si attaccano anche nei tratti di curve? tanto si sa che li è inutile, perché non è possibile superare. Poi ci sono quelli che hanno fretta e nonostante non ci sia visibilità non aspettano il momento opportuno e superano senza vedere cosa c’è dietro la curva, e volentieri senza aver messo la freccia  o aver guardato lo specchietto. E i peggiori scontri frontali , a volte letali, e sempre con feriti gravi, avvengono proprio in questo modo, coinvolgendo quindi non solo la mente eccelsa che li ha effettuati, ma chi aveva solo la “colpa” di trovarsi nell’ altra auto.

E poi ci sono anche altri comportamenti molto pericolosi, come il non voler perdere un minuto per fermarsi in piazzola e  telefonare nel mentre che si guida “tanto so guidare”. Uno può essere anche bravo a guidare, e ciò è tutto da dimostrare, perché se uno sa guidare non ci mette molto a capire  se non sta pensando a guidare, perché sta pensando a telefonare, non potrà avere il controllo del mezzo, avendo anche le mani occupate a reggere il telefono in caso di imprevisto.

Molti non solo rispondono, ma si mettono anche a fare numeri e a telefonare, addirittura mi è capitato alcune volte di trovare gente che scriveva messaggini mentre guidava!

Le condizioni psico fisiche incidono molto sull’ avere controllo del mezzo e anche se si va piano se si ha fatto uso  l’ alcol o si è stanchi non si ha la lucidità e i riflessi, per cui un pericolo che in buone condizioni si sarebbe potuto evitare non si riesce ad evitarlo e si hanno gli incidenti.

E’ importante avere sempre il mezzo efficiente, perché non voler spendere 30 euro per cambiare un paio di pastiglie dei freni 50 centesimi per cambiare la lampadina fulminata ad un faro, uno stop o una freccia,  possono creare gravi incidenti. E in questo senso i genitori devono vigilare con severità perché molti figli agli occhiali da 150 euro o ai vestiti costosi non ci rinunciano, ma se ne fregano di spendere soldi per la propria e l’ altrui sicurezza “finche cammina lo scooter soldi non ce ne spendo”.

Anche l’ abbigliamento ha un’ importanza fondamentale. In auto molto spesso le donne usano i tacchi a spillo e in estate, alcuni uomini e donne guidano in ciabatte. E ciò è pericolosissimo, oltre che vietato perché in auto bisogna avere calzature che aderiscono bene al piede e permettano un buon controllo sui pedali. E l’ andare piano non c’ entra, perché anche a 30 all’ ora se il piede sfugge dal freno mentre si ha un pedone davanti è sicuro che lo si investe e che si faccia male, se poi sbatte la testa si può bene immaginare cosa possa succedere.

Un’ altro grosso problema di molti persone è come ho già detto quello di pensare che se si va piano si stia al sicuro.
Non è così perché il tipo ubriaco, l’ anziano un po’ stordito (e proprio in questi mesi solo sulla SS131 è capitato ben 5 volte che qualche anziano abbia viaggiato contromano), il gran co… ehm stupidino che ti ha visto e nonostante questo ti taglia la strada e la bravissima persona, che non ha mai fatto scemenze al volante e che però ha avuto un malore o semplicemente si è distratta capita sempre e per questo non bisogna farsi cogliere impreparati.

E’ importante per questo, anche se si sta andando al bar, che è dietro casa, facendo la strada che si è sempre fatta usare anche se c’è caldo indossare ben allacciato, sennò non serve a niente, il casco in moto e in scooter e allacciare le cinture in macchina (visto che non costa niente farlo), che ricordiamo sono obbligatorie anche dietro e che la multa è di 68 Euro e che vengono tolti 5 punti, anche per chi non la indossa dietro.

Lo stesso vale per i bambini il cui fisico è 4 volte più debole di quello degli adulti e perciò debbono viaggiare ben allacciati ai seggiolini e non in braccio a mamme o nonne “che tanto si stà andando piano” perché in caso di incidente, anche a bassissime velocità il bambino riceve urti che non può reggere, ancor peggio viene schiacciato da chi lo stava tenendo se era senza cintura e le probabilità che si salvi sono scarsissime, ancor di meno se la macchina è provvista di  air bag  perché viene soffocato dal pallone.

Gli air bag sono un ottimo strumento per limitare di molto le conseguenze degli incidenti, ma sono fatti per un corpo di un adulto quindi la testa di un bambino seduto davanti va a sbattere troppo in basso nel pallone, con gravi conseguenze. E quindi, anche se i bambini vogliono stare davanti bisogna tenerli dietro, col seggiolino se e molto piccoli e con le cinture quando crescono.

In definitiva bisogna usare la testa quando si guida, con una velocità proporzionata alla situazione, senza correre,ma senza creare intralcio.

La mia proposta perché questi signori si decidano a darci un limite di velocità sensato e sicuro è questa forma di protesta:
Appendere un bel cartello sul cofano posteriore della macchina “RISPETTO I LIMITI DI VELOCITA’ PER DIMOSTRATRE QUANTO SONO IDIOTI” e rispettare il limite di 50. Creeremo un casino più grande di quello che si otterrebbe con qualsiasi tipo di manifestazione.
Oltretutto non ci potranno dire niente, perché stiamo facendo ciò che i cartelli indicano.

Molti automobilisti e motociclisti di tutta Italia sentono il bisogno di limiti di velocità giusti, per una maggior sicurezza e si stà organizzando, coinvolgendo anche i giornali, questa protesta in varie regioni.


Titolo: Discorso per riunione a Burcei
Post di: zanzara su 23 Gennaio 2004, 23:22:28
Cavolo ragazzi, mi dispiace sie vi ho fatto perdere tempo mettendolo solo adesso, ma non riuscivo a finirlo e a rendderlo scorrevole. :cryy


Titolo: R: Discorso per riunione a Burcei
Post di: Bibò su 24 Gennaio 2004, 01:23:39
Ho rivisto un pò (forse unpò più di un pò) la tua lettera. Non è finita perchè sono morto ma credo che sia un pò più fluida.
Poi i concetti mi piacciono e credo che la utilizzerò per altro.

Dimmi che ne poensi.

Mi chiamo Michele Vacca, sono il responsabile per la Sardegna dell’ AMI, Associazione Motociclisti Incolumi ONLUS.
La nostra Associazione si occupa di sicurezza stradale, promuovendo corsi di guida sicura (a breve verrà organizzato un corso di guida in pista per i ragazzi delle superiori), segnalando i pericoli e fornendo le soluzioni agli amministratori e ai responsabili delle strade, per migliorare la sicurezza delle circolazione.

Moltissime nostre strade fanno ribrezzo perché di concezione troppo vecchia, carenti di manutenzione o con dispositivi di sicurezza inadeguati e che spesso creano più danni di quanti se ne avrebbero se non ci fossero. Un esempio sono gli attuali guard rail, che non si sono evoluti come concezione dal 1956.

E’ per questo che le nostre strade, assieme a quelle portoghesi e greche sono quelle col più alto numero di morti: 9000  all’anno di cui 3500 motociclisti  e di feriti 120.000 invalidi all’anno ma anche i dati statistici, per il modo in cui sono rilevati, lasciano il tempo che trovano.

I guard rail, che per noi motociclisti sono il pericolo maggiore avrebbero lo scopo di contenere un veicolo all’interno della carreggiata impedendone il ribaltamento, ma spesso sono istallati dove inutile, per esempio a “protezione” di un campo di grano. Dove servirebbero, come sul ciglio di un burrone (e le nostre strade ne sono piene) sono troppo bassi o inadeguati non riuscendo a contenere auto o camion.

Per un motociclista che cade il pericolo principale sono i paletti di sostegno che sono come delle vere e proprie lame; una banale scivolata, anche a 40 Km/h, può costare la perdita di un arto, l’invalidità o addirittura la morte. In molti casi se non ci fosse stato il guard rail si sarebbe risolta in alcuni graffi e un brutto spavento.

La nostra Associazione, ha partecipato ai test di collaudo di un nuovo guard rail “salva motociclista”, che presto verrà istallato in varie parti d’ Italia. Questo tipo di guard rail prevede una protezione fino a terra in modo da impedire in alcun modo che si possa finire contro i paletti di sostegno o le parti taglienti ma le attuali leggi lasciano alla discrezione dl costruttore la tipologia di barriera da adottare, questi logicamente opterà per quella di minor costo.

La Comunità Europea impone agli stati membri una riduzione delle vittime del 40% entro il 2010. E’ strano però che mantenga invariata una norma che regolamenta la progettazione, costruzione ed installazione delle barriere (EN 1317) che non contempli la salvaguardia del motociclista.

Purtroppo in Italia c’è l’ idea diffusa che gli incidenti siano dettati solo dall’eccessiva velocità.

E’ vero, la velocità è la componente principale delle cause d’incidente ma è vero anche che oltre alla causa di incidente esiste la causa di lesione, da tener ben presente in caso di statistica.
Non è vero il contrario, perché andare piano non vuol dire essere esenti dai rischi e soprattutto non vuol dire non creare pericolo. La velocità va sempre adeguata alle condizioni della strada (traffico, asfalto, centri abitati, condizioni meteo, ecc.)
Ormai è ampiamente dimostrato che le cause dei più comuni e spesso anche tragici incidenti sono la distrazione, le manovre azzardate, l’interpretazione errata delle intenzioni altrui non segnalate, pretendere che gli altri utenti prevedano le nostre intenzioni.
E’ dunque vero che bisogna tenere una velocità adeguata alla strada e alle condizioni del traffico, ma è vero anche che imporre limiti di velocità assurdi può creare l’effetto opposto.

Un esempio si ha dalla strada……… dove le amministrazioni locali per non adeguare le infrastrutture alle esigenze di sicurezza reali, hanno abbassato i limiti di velocità nella speranza di ridurre la sinistrosità e il conseguente numero di vittime.
Questo sistema viene utilizzato da molte amministrazioni per posizionare inutili autovelox (ben nascosti) e attuare una forte politica di repressione e non di prevenzione.
Il risultato? I limiti assurdi non vengono rispettati, il numero di vittime sale, le casse del comune si riempiono, quelle dello stato si svuotano.
Basti ricordare che per ogni euro risparmiato sulla sicurezza stradale si spendono tre euro in spese sociali e l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore della Sanità ne è a testimonianza.

Situazioni più o meno simili, si hanno per la ss 195 in cui il limite dei 50 km/h vige per diversi Km a 4 corsie; per alcuni tratti SS130, per la sp 17 di Villasimius in cui abbiamo addirittura per 2 Km appena risistemati il cui limite è di 30 km/h. La 4 corsie 195 con spartitraffico in un tratto in cui, stranamente per le strade italiane l’asfalto è perfetto, il limite passa dai 60 addirittura ai 40!
Abbassare i limiti assurdamente è improduttivo, poiché quasi nessuno è portato a rispettarlo (oltre ad essere impossibile per gli organi di polizia farlo rispettare).
Se poi c’è chi rispetta i limiti (anche se assurdi) per il timore di farsi ritirare la patente, si possono creare delle situazioni di pericolo a causa di sorpassi azzardati o mancata distanza di sicurezza.

I comportamenti da penalizzare sono anche la guida mentre si è al telefonino, si cambia canale della radio, si cerca il proprio cd preferito, ci si adopera ad ispezioni corporali, come se guidare fosse solo una necessità da colmare con mille altre attività.

Ottime condizioni psicofisiche sono alla base di una guida sicura per noi e per gli altri. Non facciamo agli altri quel che non vorremmo fosse fatto a noi. Vi fidereste di un ubriaco con la pistola carica in mano? Se ci mettiamo alla guida in condizioni psicofisiche non ottimali, potremmo far più male di quell’ubriaco con la pistola.

Una componente molto importante per noi motociclisti è l’abbigliamento, considerando il fatto che non abbiamo una carrozzeria a nostra protezione, è indispensabile utilizzare quanto la tecnologia moderna ci mette a disposizione. Casco ben allacciato e della nostra misura, paraschiena, giubbino con protezioni rigide, guanti,scarponcini adeguati e un paio di pantaloni tecnici, in caso di incidente possono ridurre notevolmente le conseguenze che ne deriverebbero.

E’ importante per questo, anche se si sta andando al bar dietro casa, usare un minimo di protezioni. Se si trasportano dei minori in auto, si devono posizionare negli appositi apparati omologati. Ricorda: il tuo abbraccio non è il più sicuro! Se teniamo un bambino in braccio, in caso di incidente non riusciremmo a trattenerlo e diventerebbe un proiettile con tragiche conseguenze, per non parlare dell’air bag che in caso di azionamento potrebbe schiacciarlo. Cinque minuti spesi ad alloggiare il minore sull’apposito sedile, può salvargli la vita.
Le statistiche parlano chiaro, il 70% degli incidenti avviene in città (fonte ASAPS).

In definitiva bisogna usare la testa quando si guida, mantenendo una velocità proporzionata alla situazione, rispettando i limiti anche se assurdi.
Anche le Amministrazioni devono fare il loro dovere cercando di eliminare i pericoli fattivamente, senza stabilire limiti assurdi o posizionare cartelli di pericolo utili solo a creare dell’altro pericolo. Le strade vanno sistemate, le manutenzioni vanno fatte e quando si costruiscono si deve usare creanza e coscienza perché in ballo ci sono delle vittime umane. Gli stessi progettisti, i costruttori e le loro famiglie usano le strade per muoversi; con che coscienza continuano a permettere certi scempi?
 
La mia proposta perché questi signori si decidano a darci un limite di velocità sensato e sicuro è quella di adottare la seguente forma di protesta:
Appendiamo un bel cartello sul cofano posteriore della macchina che riporti la seguente frase: “RISPETTO I LIMITI DI VELOCITA’ PER DIMOSTRATRE QUANTO SIANO ASSURDI” e rispettiamo il limite.
Creeremo così un certo disagio, più grande di quello che si otterrebbe con qualsiasi altro tipo di manifestazione, oltretutto non saremo sanzionabili, perché stiamo rispettando quanto imposto dalla segnaletica.

Molti automobilisti e motociclisti di tutta Italia sentono il bisogno di limiti di velocità corretti, per una maggior sicurezza e si sta organizzando, coinvolgendo anche i media, questa protesta in varie regioni.
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Titolo: Discorso per riunione a Burcei
Post di: §*I have a dream*§ su 24 Gennaio 2004, 14:23:16
bravo michele e bravo bibo! /nmo  /nmo  /nmo
ottima lettera!