Forum Motociclisti Inc...olumi

Tratto da motonline...
Prendono il via in questi giorni i primi crash test italiani con un manichino che simula il corpo di un motociclista. Li ha voluti e organizzati l’AISICO (Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione), che si è dotata del costosissimo manichino con il quale d’ora in poi condurrà i test sul suo campo prova di Anagni (Frosinone). L’obiettivo è quello di testare i guard rail sulla base delle peculiarità del motociclista; cosa che nessuna normativa d’omologazione delle barriere contempla.
“Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori sull’importanza della sicurezza delle infrastrutture stradali e degli ostacoli fissi posti alla circolazione -afferma il Presidente di AISICO Eugenio Bernardi-, la cui progettazione e installazione deve tener conto della loro possibile pericolosità in caso di contatto con i mezzi. Nel caso delle due ruote, il problema è ancora più sentito in quanto, anche da quanto risulta dall’analisi dei dati riguardanti le morti legate a incidenti stradali, i motociclisti sono i più esposti su questo fronte. E in alcuni casi invece di contenere i danni, le barriere mal studiate contribuiscono ad amplificarli”.
In questo progetto AISICO si è mossa senza alcun contributo pubblico, ma ha trovato un valido appoggio in Confindustria ANCMA, che evidentemente crede nella necessità di investire in studi sulla sicurezza dei motociclisti.
“Attualmente –continua Bernardi- non c’è alcuna norma che preveda l’adattamento delle barriere di sicurezza alle esigenze dei motociclisti e ci auguriamo, con i risultati dei nostri crash-test su barriere di sicurezza adattate per le moto, di far breccia nell’indifferenza dei pubblici amministratori”.
Lo speriamo anche noi, soprattutto perché AISICO potrebbe mettere a punto con l’ausilio dei suoi crash test, un protocollo di omologazione dei guard rail specifico per i motociclisti.
Torneremo a parlarne.

Prendono il via in questi giorni i primi crash test italiani con un manichino che simula il corpo di un motociclista. Li ha voluti e organizzati l’AISICO (Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione), che si è dotata del costosissimo manichino con il quale d’ora in poi condurrà i test sul suo campo prova di Anagni (Frosinone). L’obiettivo è quello di testare i guard rail sulla base delle peculiarità del motociclista; cosa che nessuna normativa d’omologazione delle barriere contempla.
“Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori sull’importanza della sicurezza delle infrastrutture stradali e degli ostacoli fissi posti alla circolazione -afferma il Presidente di AISICO Eugenio Bernardi-, la cui progettazione e installazione deve tener conto della loro possibile pericolosità in caso di contatto con i mezzi. Nel caso delle due ruote, il problema è ancora più sentito in quanto, anche da quanto risulta dall’analisi dei dati riguardanti le morti legate a incidenti stradali, i motociclisti sono i più esposti su questo fronte. E in alcuni casi invece di contenere i danni, le barriere mal studiate contribuiscono ad amplificarli”.
In questo progetto AISICO si è mossa senza alcun contributo pubblico, ma ha trovato un valido appoggio in Confindustria ANCMA, che evidentemente crede nella necessità di investire in studi sulla sicurezza dei motociclisti.
“Attualmente –continua Bernardi- non c’è alcuna norma che preveda l’adattamento delle barriere di sicurezza alle esigenze dei motociclisti e ci auguriamo, con i risultati dei nostri crash-test su barriere di sicurezza adattate per le moto, di far breccia nell’indifferenza dei pubblici amministratori”.
Lo speriamo anche noi, soprattutto perché AISICO potrebbe mettere a punto con l’ausilio dei suoi crash test, un protocollo di omologazione dei guard rail specifico per i motociclisti.
Torneremo a parlarne.

ho riscritto perchè non si legge molto.

Io leggo benissimo.. Che succede? Aiutami a capire, magari ho un problema io e quando posto creo problemi.

no è solo scritto molto piccolo magari dipende dalla risoluzione video