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Bollettino di guerra!
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Autore Topic: Bollettino di guerra!  (Letto 14514 volte)
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« Risposta #15 il: 08 Ottobre 2003, 21:47:56 »

Guard-rail killer, Anas a processo

 
Gli ingegneri Luigi Tagliati e Oriele Fagioli, all'epoca dei fatti funzionari con compiti di responsabilità all'Anas dell'Emilia Romagna, sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo dal gup del tribunale di Ravenna Corrado Schiaretti. Compariranno davanti al giudice unico di Faenza il 6 maggio. L'ordinanza di rinvio a giudizio è relativa a un incidente stradale avvenuto la notte del 19 marzo 1996 lungo la circonvallazione sul sovrappasso di via Graziola. Nella sciagura morì un ventinovenne di Dozza, Tomaso Cenni: era alla guida di una Mercedes e procedeva verso Imola quando si 'infilzò' nella testata del guard-rail posto a metà fra le due carreggiate a ridosso della pericolosa immissione da via Volta. La lama penetrò nel lato sinistro nell'abitacolo, colpendo Cenni nella parte superiore del corpo. Il giovane morì sul colpo.
E' la prima volta, nel Ravennate, che dirigenti dell'Anas vengono rinviati a giudizio per rispondere di omicidio colposo in relazione a un comportamento omissivo, ovvero per non aver provveduto a mettere in atto tutti gli interventi tecnologicamente validi richiesti per la sicurezza delle strade. Premessa di questa impostazione, il fatto che l'Anas è stata considerata proprietaria della circonvallazione all'epoca dell'incidente.
Sono stati gli eredi dello sventurato automobilista, assistiti dagli avvocati Pierpaolo e Marino Mazzoli di Bologna, a stimolare la Procura ravennate a ipotizzare un concorso causale fra gli omessi interventi dei due funzionari e la sciagura mortale in cui perse la vita Cenni. In particolare si contesta una carenza di cartellonistica e un mancato intervento sul guard-rail in modo da degradarlo dall'altezza in cui si trovava (e si trova) fino al livello dell'asfalto. Tutto questo a fronte — è il caso di sottolinearlo — di una ipotesi di causa primaria nella sciagura, la velocità tenuta dall'auto. Naturalmente sul fronte difensivo si sostiene l'inesistenza di una posizione di garanzia dei funzionari Anas nei confronti degli automobilisti, nel senso di un obbligo giuridico a porre in essere interventi che vadano oltre il piano della corretta progettazione della strada e delle sue infrastrutture. C'è anche da aggiungere che fra pochi anni il reato sarà prescritto.
La sciagura costata la vita a Cenni non era la prima che accadeva in quel punto della circonvallazione di Faenza. Nell'ottobre '93, un'Alfa 164 guidata da un imprenditore forlivese, Pompeo Tomea, si schiantò su quella testata di guard-rail. L'auto si spezzò i due tronconi e Tomea riportò un gravissimo trauma alla colonna vertebrale. Altra sciagura il 4 aprile 1994: 'centrando' con una Polo lo stesso guard-rail killer, perse la vita un venticinquenne di S. Martino in Gattara.
In quegli anni, l'Anas fu ripetutamente sollecitata a intervenire per porre rimedio a una situazione fonte di troppi rischi. Scrissero all'Anas regionale il comandante della Polizia Stradale di Faenza, il responsabile del distaccamento dei vigili del fuoco e il sindaco, Enrico De Giovanni.
Pochi mesi fa la circonvallazione faentina, lunga poco più di 5 chilometri, è stata 'ceduta' dall'Anas al Comune. L'ente locale ha in progetto di installare il new jersey lungo tutta la tangenziale e di rendere più sicuri gli innesti ovest e est con grandi rotatorie. In autunno ha modificato la carreggiata in corrispondenza della testata del guard-rail: da due corsie di marcia in direzione di Bologna si è passati ad una. Lo scopo era rallentare la velocità dei veicoli all'approssimarsi dell'innesto di via Volta. Nello stesso tempo, i veicoli devono 'accostare' a destra, nell'unica corsia libera, tenendosi così a debita distanza dal guard-rail assassino alla propria sinistra.
Maurizio Marabini
 
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/30/13:2978076:/2002/02/01
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« Risposta #16 il: 09 Ottobre 2003, 07:58:57 »

ma porca, certo che l'Anas capisce proprio una minchia...  :pqs  :pqs  :pqs  :pqs
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Carca
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« Risposta #17 il: 09 Ottobre 2003, 10:01:25 »

Bello questo Thread... continua così Lore... resterà la testimonianza meglio dimostrabile x tutti quei casi in cui è difficile spiegare in poke parole cosa stiamo a fare qui.
Molto... molto benino  /nmo
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Brakko
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« Risposta #18 il: 09 Ottobre 2003, 10:19:11 »

Concordo con Carca riguardo i complimenti per l'ottimo lavoro che sta facendo Lorenzo. Ho solo paura che il tutto venga mandato in prescrizione  :mecx  :ewi  :xwe  :lkj
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« Risposta #19 il: 09 Dicembre 2003, 15:37:52 »

SANT'ELIA.:

La vittima aveva 32 anni
Muore trafitto dal guard-rail


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Una curva maledetta, in una strada a tre corsie che invoglia a premere il piede sull'acceleratore. Si è nuovamente macchiato di sangue l'asfalto di viale Salvatore Ferrara, l'importante arteria che scorre tra lo stadio e il quartiere di Sant'Elia. In un terribile incidente accaduto l'altra notte è morto Gianluigi Santoru, cagliaritano di 32 anni. Dopo diverse carambole a bordo della sua Opel Omega, è stato trafitto al torace da un tubo del guard-rail. Il giovane è stato subito soccorso dai medici di un'ambulanza del 118, ma è giunto cadavere al pronto soccorso dell'ospedale "Marino".
L'incidente è accaduto all'una e trenta del mattino. Secondo la ricostruzione della Polizia municipale, che ha eseguito i rilievi, Gianluigi Santoru viaggiava da solo a bordo della Opel, proveniente da viale Colombo: con ogni probabilità stava tornando a casa, nel viale Calamosca. Proprio all'altezza della curva, dopo un breve tratto in salita, la vittima ha perso il controllo dell'auto ed è iniziata la tragica carambola. La Omega ha rimbalzato sul guard-rail di sinistra, poi ha scardinato quello sul lato destro, che è penetrato in uno sportello ed ha trafitto un polmone di Gianluigi Santoru. La corsa dell'utilitaria si è conclusa alcune decine di metri più avanti, nuovamente sullo spartitraffico a sinistra.

Ai primi soccorritori è parso che il giovane fosse in condizioni disperate, ma ancora vivo. Alcune squadre dei vigili del fuoco, giunte a sirene spiegate in viale Salvatore Ferrara, hanno estratto l'automobilista dalle lamiere della Opel, ma il poveretto è morto a bordo dell'ambulanza che lo stava trasportando al pronto soccorso. I medici dell'ospedale Marino non hanno neanche avuto il tempo di tentare di assisterlo.

Secondo i vigili urbani della sezione Infortunistica, che ieri mattina hanno effettuato un secondo sopralluogo assieme al sostituto procuratore di turno, l'incidente potrebbe essere stato causato da un colpo di sonno del conducente. Pare infatti - ma gli accertamenti non sono ancora stati conclusi - che Gianluigi Santoru non abbia nemmeno impostato la curva. Sul banco degli imputati, come negli altri gravissimi incidenti che si susseguono in quel tratto del viale Salvatore Ferrara, potrebbe essere anche la velocità eccessiva.


http://www.unionesarda.it/UNIONE/2000/14-04-00/15-04-00_CAG01_A02.html
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« Risposta #20 il: 10 Dicembre 2003, 13:35:30 »

A titolo di parere personale....

Non sarebbe male riuscire ad avere informazioni sui procedimenti penali, sentenze e quant'altro che sia parte di atti processuali nei confronti dell'Anas e dei guard rail...

Tutto sommato, anche queste tristi esperienze potrebbero venir utili per convincere una migliore gestione delle strade ed aiutare i più fortunati che stanno cercando di farsi risarcire. Infatti le precedenti sentenze possono fare testo in un procedimento penale in corso, e quindi aiutare chi abbia subito delle lesioni per gli stessi o simili motivi.
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« Risposta #21 il: 10 Dicembre 2003, 16:23:24 »

Girerò la tua richiesta all'Avv. Bianchi delle vittime della strada, domani ci vediamo con lui a Roma, magari ci può supportare!

bell'idea!
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