Invio nel forum questo testo del nostro Presidente, Marco Guidarini.
Tagli sulle nostre tasche e sulla nostra pelle!(Italian people…Born to pay!)Frequentemente si sente dire dai nostri politici (dalla destra alla sinistra senza alcuna differenza…):
1) che il traffico sulle strade italiane è decuplicato negli ultimi 20 anni pertanto le strade sono diventate insufficienti per sopportare tale numero di veicoli.
2) … che purtroppo non ci sono soldi per fare nuove strade e neppure per fare grandi spese di manutenzione …e questo si vede!!!
Ma allora bisogna chiedersi: se è decuplicato il numero di veicoli, sono decuplicati anche i soldi che arrivano nelle casse dello Stato con le varie imposte: I.V.A., tassa di proprietà, accise sul carburante, assicurazione (una buona percentuale và allo Stato), multe ( che dovrebbero essere investite sulle infrastrutture) e quant’altro! Invece l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa che non investe sulla sicurezza e sulla prevenzione (come d’altronde sulla ricerca scientifica). Potremmo sintetizzare, con amarezza, che il nostro “Belpaese” è l’unico al mondo che investe milioni di euro sui piedi dei calciatori, mentre lesina fino all’ultimo euro per i cervelli…fino a farli scappare all’estero. Ma dove spariscono allora tutti questi soldi prelevati ad un popolo divenuto talmente tollerante che si è rassegnato a pagare mille gabelle, al massimo belando, ma incapace di pretendere i propri diritti come quello alla salute? In altri Paesi dove la Gente è più comprensiva (e meno tollerante, soprattutto con le truffe) si comportano in modo diverso. Paesi come Spagna, Francia e tutto il Nord Europa, che riusciranno a rispettare le direttive di C.E. ed O.M.S. (dimezzamento entro il 2.010 delle vittime della strada) hanno avuto un aumento del traffico negli ultimi 20 anni di 6- 8 volte (perché hanno investito più dell’Italia nella rete metro, nel trasporto ferroviario o navale, con diminuzione di traffico ed inquinamento) …però hanno anche aumentato la rete stradale ed autostradale di 6-8 volte… (ovvero quello che hanno avuto dai veicoli con imposte e multe, lo hanno reinvestito). Invece in Italia, di fronte all’aumento di 10 volte del numero di veicoli, la rete stradale ed autostradale è aumentata solo di 0,5 volte e con standard di sicurezza bassissimi. Questo, oltre alla mancanza di investimenti nella diffusione di una cultura della sicurezza e della prevenzione (poco diffusa tra utenti, progettisti di infrastrutture ed amministrazioni) spiega il vertiginoso aumento del numero di incidenti e vittime in Italia.
La triste realtà è che stanno venendo al pettine tutti i nodi (tagli, sub-appalti, tangenti) e soprattutto mancanza di investimenti (sulla educazione alla salute, dai primi anni di scuola, al corso per la patente, sui preparatori, e non ultimo…sulle infrastrutture!).
Come tutti i sistemi complessi (dal pH del sangue al clima) quando vengono superate le “riserve tampone” si ha lo scompenso ed il collasso, questo è esattamente ciò che sta accadendo in Italia. Molti continuano a “sparare sentenze” facendo analisi ingenue, inesperte o “interessate” e perciò attribuiscono agli utenti tutte le responsabilità: E’ come se una compagnia aerea, nonostante l’aumento dei passeggeri, non investisse su nuovi vettori, risparmiasse sull’addestramento dei piloti, sull’ aggiornamento tecnico degli aerei e sulla manutenzione, e poi però imponesse multe a tutti quelli che al decollo non allacciano la cintura, usano il telefonino e via dicendo…la sicurezza aumenterebbe in modo deludente (analogamente a quanto avviene sulle nostre strade).
In Italia si spendono soldi in dibattiti e talk-show (che frullano frammenti di buonismo, religione e scienza) per salvare la vita ad un paziente terminale che chiede di morire, ma nessuno muove un dito per salvare 8.000 persone, che muoiono ogni anno sulle strade italiane, non solo per inesperienza di guida ma anche per pesanti responsabilità infrastrutturali (50 anni di “
mancati investimenti” e
tagli su: istruzione ed infrastrutture, quindi “tagli sulla nostra pelle”).
Ancora nel 2007 nel “Belpaese”si costruiscono strade all’insegna di superficialità, menefreghismo e malaffare, e queste strade riempiranno nei prossimi 50 anni i cimiteri italiani di giovani vittime. All’estero costruiscono da 10 anni “forgiving roads” in Italia si costruiscono nel 2007 “no forgiving roads” …quando chi progetta o costruisce non ricerca la sicurezza ha una alta percentuale di responsabilità (valutabile intorno al 40%-50%) sulle vittime future (concetto di risk management).
Alberi a fusto…dal 1950 ad oggi: 150.000 vittime, amministrazioni ed A.N.A.S. non ci hanno mai pensato…ma con delle semplici siepi si sarebbero salvate migliaia di persone!!!
Muri a spigolo (sembra impossibile che non venga compresa la utilità di smussare i muri ai lati delle strade): in Italia ancora si trovano in esterno curva pericolose ed assurde pietre miliari.
Lampioni, segnali metallici, cartelli pubblicitari (spesso non a norma): semplici soluzioni come lampioni a muro e pali cedevoli, non posizionati in traiettoria di fuga delle curve: salverebbero 1.500 persone all’anno.
Guard-rail ghigliottina (circa 1.000 morti all’anno e 3.000 invalidi gravi!).
In Medicina prima di dare un farmaco si valuta il rapporto
beneficio/rischio: quando il beneficio è accompagnato da un rischio troppo alto (effetti indesiderati) il farmaco non viene utilizzato.
In Italia i guard- rail delimitano e spesso “limitano”ogni tratto di strada provinciale o statale e risultano pericolosi sia per i motociclisti che per gli automobilisti (oggi non si possono più evitare scontri frontali gettandosi nel campo) provocano circa 1.000 vittime e 3.000 invalidi permanenti.
In tutti i Paesi d’Europa, compresi quelli entrati recentemente, vengono applicati gli studi sul “Risk-management” e quindi del beneficio/rischio, per cui si costruiscono strade seguendo il principio della “Riserva di Sicurezza” un principio seguito da 50 anni in Aeronautica e da 30 anni nel motociclismo professionistico che ha permesso di ridurre di 30 volte le vittime. Nel Nord Europa da anni costruiscono “
Forgiving Roads” ovvero strade che perdonano l’errore umano, in Italia si costruiscono oggi (e rimarranno pericolosamente nel futuro!!!) “
No forgiving roads”!!!
Noi motociclisti siamo una categoria ad alto rischio e non possiamo subire passivamente la incoscienza dei nostri politici e gli interessi delle lobbies che metallizzerebbero anche i giardini pubblici. Dobbiamo divulgare e pretendere una cultura della sicurezza, sintetizzata nel principio A.M.I. : ”
Forgiving drive on Forgiving roads”. Anche gli inesperti ormai sanno che la soluzione più ergonomica e più economica al margine della strada è un campo, uno spazio di fuga che permetta una decelerazione graduale. Ogni professionista sa che non è la velocità in sé stessa che provoca lesioni, ma l’impatto contro un ostacolo (fanno più vittime pali e guard-rail a 50 km/h che i campi di grano a 150 km/h). i guard-rail che vengono installati oggi (i tripla onda) sono addirittura più pericolosi di quelli di 50 anni fa e, come se non bastasse, in Italia vengono disposti in eccesso di un 30%-40%., per una assurdo decreto ministeriale (D.M. .2367 del 2004) che obbliga le amministrazioni a mettere il guard-rail già per dislivelli di mt 1,5 tra strada e campagna circostante (dislivelli poco pericolosi)… mentre nel resto d’Europa lo mettono per dislivelli superiori ai tre metri…(come dire: siamo gli ultimi della classe ma invece di copiare i Paesi più bravi in prevenzione… facciamo leggi all’italiana).
Così abbiamo le strade piene di:
1)
ghigliottine per scooteristi e motociclisti2)
arieti per motociclisti ed automobilisti,
3)
gabbie che impediscono, di fatto, una salutare fuoriuscita verso il campo per poter evitare uno scontro frontale con un veicolo contromano (auto, camion, pullman): Il decreto ministeriale n.2367 del 2004, obbliga paradossalmente tutte le amministrazioni a “mettere in sicurezza” le proprie strade con guard-rail (ghigliottine/arieti/gabbie) per minimi dislivelli (in tutta Europa il guard-rail viene disposto per dislivelli superiori a tre metri, perché sotto i tre metri ha un
rapporto beneficio/rischio sicuramente negativo… per gli utenti). Elementari basi di fisica e di traumatologia permettono di capire perché in Italia le vittime da incidenti stradali purtroppo aumenteranno, per colpa della incoscienza di istituzioni ed amministrazioni che non hanno neppure l’umiltà di ripassarsi un po’ di Fisica.
Esempio: se una automobile che viaggia a 60 km/h (per un errore umano del conducente, per anomalie della strada o del veicolo) invade la corsia opposta, provoca uno scontro frontale (che l’altro veicolo non potrà evitare per colpa del guard-rail gabbia); se i veicoli hanno una velocità di 60 Km/h ciascuno… la velocità di impatto è 60+60 = 120km/h che provoca lesioni per gli occupanti equiparabili ad un salto nel vuoto di 15 metri, come potrebbe essere un viadotto (altro che 1,5 metri!!!)…ma nel caso di uno scontro frontale il bilancio è doppiamente grave perché saranno due veicoli con gli occupanti a subire i danni (potenzialmente 8-10 vittime) anziché gli occupanti di un solo veicolo.Ancora le amministrazioni ed i nostri politici continuano a far finta di stupirsi come “Alice nel paese delle meraviglie” di fronte alle vittime che non diminuiscono o addirittura aumentano. Una osservazione intelligente (ma occorre un po’ di umiltà…) permette di trarre dagli autodromi, dalle gare e da chi ha fatto della velocità una professione, una infinità di dati utili alla prevenzione.
Perché le istituzioni (comuni, province, regioni, enti statali, osservatori) così solerti nel riconoscere le cause di incidenti non riconoscono le cause di lesioni infrastrutturali? (guard-rail, muri, pali, segnali). Perché codesta Amministrazione continua, nonostante i drammatici incidenti, a disporre “
cause di lesioni” ai lati delle strade?
In nome di tutti i Piloti, Medici, Ingegneri, Legali, Motociclisti Incolumi e non, professionisti che hanno sviluppato con le proprie esperienze sistemi di prevenzione come il casco, il paraschiena, il motoairbag, ed hanno contribuito alla progettazione di autodromi moderni raggiungendo un risultato straordinario: dal 1950 ad oggi le vittime nel Motociclismo agonistico sono diminuite di ben trenta volte e con velocità medie quasi raddoppiate, ( risultati analoghi all’Aereonautica)
chiediamo:
- A chi negli ultimi trenta anni è riuscito solo a diminuire di trenta volte la fiducia nelle istituzioni.
- A chi non ha mai investito nella ricerca e nella prevenzione invogliando i migliori ricercatori solo ad andare via dall’Italia.
- A chi nel 1988 impose su ogni moto acquistata, anche precedentemente, una vergognosa tassa “una tantum” (circa 500.000 lire).
- A chi ha continuato negli anni, a mettere ostacoli fissi (guard-rail, pali, alberi, muri) all’esterno di tutte le curve infischiandosi delle migliaia di motociclisti rimasti vittime e di quelle future.
- A chi si loda attribuendosi i meriti di aver salvato migliaia di ragazzi con la legge del casco obbligatorio (la verità è ben diversa: è l’Europa che ce l’ha imposta, l’Italia è stata l’ultima a recepirla per alcuni costruttori di motoveicoli che temevano di diminuire le vendite con il casco obbligatorio; una cosa analoga spiega il ritardo della legge sulle cinture di sicurezza… vergogna!
- A chi legifera con verità assolute tirate fuori dalle tasche, ma senza saper guidare né moto né scooter, su fari accesi o spenti, su mani sul manubrio e sequestro del mezzo (incapace di prevedere una visiera appannata o una moto con la riserva manuale, o una freccia che si fulmina).
- A chi non investe sullo sviluppo dei biocarburanti (come fanno nel resto d’Europa) ed al tempo stesso non comprende che il più scarburato dei 4 tempi (euro 0) permette di attraversare una città in un tempo 4-5 volte inferiore ad una autovettura “euro 4”, inquinando meno della metà!
Per questi e per molti altri motivi noi cittadini chiediamo un sacrosanto diritto:
Lasciateci il diritto di vergognarci di questa Italia che rappresentate!
Dott. Marco Guidarini
Medico Traumatologo
Presidente. A.M.I.