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Test svizzero per
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Autore Topic: Test svizzero per  (Letto 3199 volte)
cacciavite
Calmo
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« il: 30 Ottobre 2008, 22:42:39 »

L'UPI svizzero (Ufficio prevenzione infortuni) ha diffuso l'opuscolo divulgativo «Motocicletta» http://www.upi.ch/PDFLib/1064_42.pdf che contiene una serie di test per verificare se si è buoni e consapevoli motociclisti.
Forse è utile a tutti per un ripasso e pro memoria prima di un'uscita.

Mi ha colpito questa domanda:
Con un tempo di reazione di 2 secondi, se viaggio a 80 km/h percorro oltre 40 metri senza rallentare la velocità del veicolo.
Ho sempre considerato 1 s il tempo di reazione di chi sta bene e attento alla guida, evidentemente mi sbagliavo!!!

In http://www.bfu.ch/Italian/medien/Pagine/default.aspx alcune schede in italiano sulla sicurezza stradale


Il messaggio ricevuo includeva un

Comunicato stampa   
4 novembre 2008/Mor/Sr

Un motociclista su sei subisce un incidente nell'arco di dieci anni
L'upi pubblica uno studio sul comportamento dei motociclisti

La moto è pericolosa: in Svizzera ogni anno 1500 centauri si feriscono gravemente e circa 100 muoiono a seguito di un incidente. Nell'ambito di uno studio sull'incidentalità motociclistica, l'upi − Ufficio prevenzione infortuni − ha intervistato tre volte 600 motociclisti nell'arco di dieci anni al fine di acquisire informazioni sul loro atteggiamento psichico e di identificare i fattori di rischio.

Le lesioni riportate da motociclisti in seguito a un incidente costituiscono una criticità sia in Svizzera e in Europa che in America. Il rischio di subire gravi lesioni o addirittura di perdere la vita in un incidente è molto più elevato per i motociclisti che, ad esempio, per gli automobilisti. I motivi vanno ricercati, oltre che nella pericolosità di questo mezzo in un contesto stradale configurato soprattutto per il traffico a quattro ruote, nel particolare atteggiamento psichico dei motociclisti (ad esempio frequenza dei motivi di guida emozionali).

È proprio su questo aspetto che si focalizza la ricerca: nell'ambito di un oneroso studio longitudinale, durante il quale sono state realizzate tre inchieste scaglionate nel tempo, è stato possibile individuare tra l'altro i fattori di rischio e di protezione presenti fin dall'inizio, che negli anni successivi hanno influito sull'incidentalità. Nei dieci anni in cui è stato condotto lo studio, il 16 per cento dei 600 motociclisti intervistati è stato vittima di almeno un incidente con lesioni fisiche. In altre parole, nel periodo considerato un intervistato su sei ha dovuto sottoporsi a cure mediche in seguito a un incidente motociclistico. Ad aumentare la probabilità di subire un incidente sono in particolare i seguenti fattori: formazione superiore, poca esperienza di guida, numero elevato di chilometri percorsi all'anno, motociclismo come attività di svago e superamento dei limiti di velocità.

Sono interessanti anche i motivi per cui, dopo un incidente, si continua ad andare in modo oppure vi si rinuncia. Le quasi 150 persone che hanno deciso di fare a meno della moto hanno invocato soprattutto motivi familiari (35%) e finanziari (26%), una comodità insufficiente (17%) e mutate condizioni di traffico (16%). I motociclisti attivi sono prevalentemente uomini di tutte le fasce d'età. Chi ha una lunga esperienza di guida, possiede una licenza di condurre per cilindrate alte, ritiene di avere una buona padronanza del proprio mezzo che usa per lo più nel tempo libero rinuncia meno facilmente alla moto rispetto a chi ritiene di non guidare particolarmente bene, non ha una lunga esperienza come motociclista e considera la due ruote un semplice mezzo di trasporto.

Tuttavia la sicurezza, per chi viaggia in moto, non dipende soltanto da fattori umani. Rivestono importanza anche altri aspetti, quali le caratteristiche costruttive del veicolo e della strada. Questi influssi esterni non sono stati considerati nello studio qui presentato, ma sono stati tematizzati in un'analisi di ampia portata che fa parte del dossier sicurezza «Traffico motociclistico», di prossima pubblicazione.

La versione integrale (solo in tedesco) e la sintesi (anche in italiano) dello studio «Motociclisti: comportamento, atteggiamento ed esperienza con incidenti», cofinanziato dal Fondo di sicurezza stradale (FSS), sono disponibili all'indirizzo www.bfu.ch/German/medien/Seiten/2008_11_04.aspx (al momento da errore, vista la data forse devono ancora inserirlo)

Nuovo opuscolo divulgativo «Motocicletta»: www.upi.ch/PDFLib/1064_42.pdf

Informazioni: Ufficio media upi, tel. +41 31 390 21 12, www.upi.ch

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« Risposta #1 il: 31 Ottobre 2008, 00:40:33 »

ottimo caccia
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« Risposta #2 il: 31 Ottobre 2008, 23:52:09 »

Bell'opuscolo! smiley
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« Risposta #3 il: 03 Novembre 2008, 15:26:23 »

Tanghiu very much grin
Bella davvero, anch'io ho sempre onsiderato la reazione in un secondo..... :-oMah strani sti Svizzeri, comunque sono ligi al rispetto delle regole e se romponle scatole lo fanno per la sicurezza molte volte....
Io ci sono spesso per lavoro e posso toccare con mano le loro leggi: Giuste e fanno bene!

Grazie ancora Cacciavite  wink wink
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