zanzara
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« il: 15 Novembre 2003, 21:58:25 » |
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Finalmente anch’ io sono riuscito a toccare il gomito in terra!
Oggi sono stato svegliato presto, dalla telefonata di Niko (un mio amico veramente molto bravo, che con l’ Rs 125 in pista da merd@ a tutti) per andare in pista. Già da subito ero infogato. Mi sono vestito e sono andato a recuperarmi il motard 125 e poi a mettermi i pantaloni della tuta.
La strada me la sono fatta tutta sui 90 rispettando i limiti (e ho anche trovato 2 posti di blocco + 1 altra pattuglia) e finalmente sono arrivato in pista, dove Niko già mi aspettava.
Subito ci siamo fatti una sessione. All’ inizio ho cercato di ricordarmi la pista (c’ ero andato solo una volta alcune settimane fa e avevo fatto solo 2 turni) e poi ho cercato di fare qualche bella piega, facendo attenzione col cambio perché è un’ attimio finire in fuorigiri e una bella sbiellata non è la cosa migliore.
Un po’ per gioco (prima di oggi non era il mio stile di guida) ho iniziato timidamente a portare fuori il ginocchio e il busto (di norma rimango dritto e butto giù la moto, fisso strisciando le pedane), e ho iniziato a scendere sempre di più, mentre niko mi do-tri-quadriplava…
Ci siamo riposati e abbiamo fatto un altro turno e finalmente stavo riuscendo a fare bene le curve (a parte l’ ultima S nella quale perdevo troppo tempo e che si è dimostrato essere più efficace affrontarla in stile motard). A un certo momento Niko è uscito e io gli ho fatto cenno di guardarmi, in modo da potermi dire dove sbagliavo. Ho cercato di forzare, anche se stavo andando meglio nei giri prima. A un certo momento ho pensato “mo esco” e poi “naaa” e 2 curve dopo in piega ho finalmente toccato il gomito! [xy)] Come: ho buttato tutta giù la moto, e sia la piega molto al limite che le pedane a contatto con l’ asfalto, che la gomma di merd@ (una michelin M39 130/70 17 del ’92 [666] ) hanno contribuito a farmi finire in un testacoda per me e per chi l’ ha visto incontrollabile (ma io sostengo che uno bravo come Fabrizio Lai l’ avrebbe tenuta) e sono finito a culo e GOMITO in terra, sul cordolo, con la moto sopra! Subito è corso il commissario ad alzare la moto e mi sono rimesso in piedi. Grazie alla tuta e soprattutto al paraschiena non mi sono fatto niente, a parte un po’ di indolenzimento al culo e alle mani…
Abbiamo mangiato e subito è arrivato in macchina il nostro amico Marco, detto armadillo siberiano con una fiammante RS 250 rossa e blu, con le marmitte arrow e l’ ammortizzatore di sterzo WP troppo ressing!
Subito marco è entrato in pista e senza conoscere il mezzo (era la prima volta che la usava) ha iniziato a forzare. Dopo 4 giri è arrivato alla staccata inspiegabilmente in carena e ha inziato a pinzare, con un po’ più di cautela di come avrebbe fatto con la mito, ma troppo forte per un impianto a doppio disco, poi il fatto che la moto non si era ancora stabilizzata dalla chiusura del gas (forse neanche completa, a causa di un elastico che forse ha ostacolato il completo ritorno del gas), non ha fatto altro che far scivolare la ruota e a far finire il povero animale delle pianure siberiane col GOMITO e la spalla (che si è sbucciata bene bene) in terra, con la gamba al di sotto della aprilia, la quale ha riportato la rottura dell’ attacco della carenatura, numerosi graffi sia sul lato che ai lati della parte anteriore, la rottura di uno specchio e di una freccia. La tuta si è scucita in più parti, ma almeno Marco non si è fatto niente…
Siamo rientrati in pista e io sono riuscito a buttarmi di più fuori, in modo da portare più peso all’ interno e a dover piegare la moto il meno possibile (anche se di fatto arrivavo a fare grattare pedane e saponette degli stivali). Il problema è la sella che, essendo comoda e bene imbottita, è appunto troppo morbida e nei cambi di direzione il fondoschiena fatica a scorrere.
Purtroppo sono caduti anche uno con L’ YZ 450F motard e uno col KTM 610 Motard.
Meno male che eravamo in pista, perché se avessimo fatto quelle cose in strada anziché trovarci la via di fuga ci saremmo trovati un bel guard-rail ad aspettarci (anzi afettarci) e dubito che ci saremmo ancora.
Comunque mi sono divertito troppo.
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