Lo squillo del telefonino in macchina non giustifica improvvise manovre brusche che costituiscono un pericolo per l’incolumità altrui. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione confermando la condanna per 
omicidio colposo inflitta dalla Corte di Appello di Catania ad un automobilista che, per rispondere al cellulare, aveva improvvisamente accostato a destra travolgendo 
due motociclisti.
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