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1  AMI nelle Regioni / Regione Lazio / Briefing guida sicura: Roma, 06-07-2013 il: 26 Giugno 2013, 11:17:09
2  News / Dicono di noi / Leggo.it ed il dissesto stradale di Roma il: 02 Aprile 2013, 09:27:49
Riporto il link della pagina di Leggo.it: pubblicate 2 pagine  a seguito di una intervista telefonica a me ed al presidente Marco guidarini
http://carta.leggo.it/sfoglia_flip.php?dorso=ROMA&resolution=high#/22
3  Spazio aperto alla sicurezza / Le vostre esperienze / Buona notizia. Strade pericolose: in caso di incidente deve risarcire il gestore il: 01 Marzo 2013, 13:25:00
tratto da http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2013/02/28/strade-pericolose-in-caso-di-incidente-deve-risarcire-il-gestore/?ref=HRSN-3

Strade pericolose: in caso di incidente deve risarcire il gestore
di Erika Tomasicchio

Giro di vite della corte di Cassazione contro gli enti di gestione delle strade: sono tenuti a evitare insidie e rischi occulti per gli automobilisti. E a rispondere dei danni per sinistri dovuti a loro negligenze. Commette reato il conducente che fermato, ‘rimanda’ l’etilometro: niente scuse, va eseguito al momento
Se una strada è poco sicura per gli automobilisti, spesso è la società di gestione a dover rispondere dei danni. Se in superstrada un guardrail difettoso cede all’impatto con un’auto causando un incidente mortale il responsabile della manutenzione stradale sarà considerato colpevole di omicidio colposo. L’ha stabilito la Corte di Cassazione in una recente pronuncia, la sentenza 48216/2012. Emerge così orientamento degli ermellini, meno permissivo rispetto alle negligenze degli enti proprietari. Le società sono custodi delle strade, e devono garantirne la sicurezza: lo stesso vale per ruote o altri oggetti abbandonati sull’asfalto che provocano infortuni.

Se una distrazione costa cara. L’episodio del guardrail risale al 2003, ma la sentenza della Cassazione è intervenuta a far giustizia a fine 2012: una Toyota Celica dopo un brutto testacoda era finita contro le barriere, che hanno resistito poco all’urto. Mancavano infatti i bulloni di raccordo fra le lame. La lamiera staccandosi era entrata nel veicolo causando la morte del conducente che altrimenti si sarebbe potuto salvare. Quindici giorni prima il tratto di strada era stato ispezionato dal responsabile della manutenzione il quale, dopo un controllo approssimativo, non aveva ritenuto necessario alcun intervento. A distanza di anni il reato è prescritto, ma la Cassazione ha condannato comunque il funzionario a risarcire i danni ai parenti della vittima.

Il gestore deve prevenire le insidie. Lo stesso proposito sanzionatorio dei giudici di piazza Cavour verso gli enti stradali emerge da diverse decisioni recenti: il gestore autostradale è stato ritenuto responsabile, ad esempio, per non aver rimosso al meglio un copertone perso da un tir sulla Savona-Genova. La ruota era stata solo accantonata a bordo carreggiata, provocando un incidente a un autocarro tre ore dopo la segnalazione (sent. 783/2013). L’ente che amministra la strada è tenuto a evitare qualsiasi «insidia o pericolo occulto», cioè un rischio invisibile e imprevedibile.

La Cassazione l’ha ribadito condannando l’Anas (sent.907/2013) per un sinistro accaduto a un ragazzo di 19 anni: in seguito all’urto con un guardrail (un altro) sganciato e malridotto, il giovane aveva perduto le gambe per l’ingresso della lamiera nell’auto. Per la Suprema Corte, dunque, l’ente proprietario risponde sempre come custode della strada (sent.2094/2013), eccetto se il rischio è stato provocato dagli utenti della strada o è s’è verificato con così poco anticipo da non poter esser messo in sicurezza per tempo.

Chi rifiuta l’etilometro commette reato. Sempre in materia di infortuni stradali, gli ermellini hanno di recente chiarito (sent. 5909/2013) che il conducente fermato dalla polizia stradale, il quale si rifiuti di sottoporsi subito ad alcoltest, commette reato. Anche in caso di successivo ripensamento a distanza di un’ora. L’etilometro va eseguito al momento: così è stato condannato a 4 mesi di arresto con sospensione della patente per un anno un automobilista che, in seguito a un incidente fuori da un centro commerciale, si era sottratto all’esame alcolemico, con la scusa di un attacco di panico.

Paga 10 euro per evitare la multa, non è corruzione. Fa discutere invece, il caso di un uomo fermato che aveva offerto 10 euro ad alcuni agenti della polizia stradale per convincerli a non multarlo per aver commesso un’infrazione al codice della strada. La Suprema Corte l’ha assolto (15 febbraio 2013, sentenza 7505) perché la cifra «palesemente irrisoria» secondo gli ermellini non può essere considerata tentativo di corruzione, ma al massimo oltraggio ai pubblici ufficiali, nonostante l’insistenza dell’automobilista verso i due poliziotti per convincerli ad accettare il denaro.
4  News / ...e noi restiamo a guardare / Re: Questo sarebbe un casco omologato? il: 18 Ottobre 2012, 11:39:31
Come se poi con lo scooter invece andasse bene. Quale è la logica? Che in scooter si corre di meno.
Stereopiti, archetipi...forse semplicemente idiozie evil
5  News / ...e noi restiamo a guardare / E stavolta l'Italia NON resta a guardare il: 18 Ottobre 2012, 11:38:18
BUONA notizia tratta dal fatto quotidiano !!!

Condannati furbetti del guard-rail !!!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/16/marcegaglia-ed-furbetti-del-guard-rail/383807/

Un’autentica cricca dei furbetti del guard rail che, per oltre quattro anni – dal 2003 al 2007 – si è spartita il mercato della produzione e vendita delle barriere stradali, pilotando la ripartizione, tra gli appartenenti alla cricca, di gare pubbliche e vendite dirette e, soprattutto, fissando artificiosamente i prezzi in modo che si stabilizzassero su valori più alti rispetto a quelli di mercato.

Miliardi di miliardi di euro guadagnati in danno dei concorrenti e della pubblica amministrazione italiana per effetto degli illeciti condizionamenti e restrizioni del gioco della concorrenza.

E’ questo il quadro accusatorio sulla cui base l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato ha appena condannato i compagni di merenda del guard rail a sanzioni complessive per oltre quaranta milioni di euro.

La vicenda, di per sé grave, diviene allarmante e sconcertante se si considera che tra i membri della cricca del guard rail compaiono anche – ed hanno, anzi, un ruolo determinante – le società dell’ex Presidente degli industriali italiani Emma Marcegaglia.

Oltre undici milioni di euro la sanzione comminata al solo gruppo dell’ex Presidente di Confindustria, sintomo evidente del ruolo centrale giocato nella partita.

E, d’altra parte, le società del Gruppo Marcegaglia – stando a quanto emerge dagli atti del procedimento dell’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato – sono le sole ad aver visto straordinariamente lievitare le quote di mercato durante gli anni nei quali la cricca ha operato.

Di giorno, in giro per l’Italia e seduta ai tavoli istituzionali per difendere la libertà di concorrenza ed il mercato e di notte – o magari a giorni alterni – impegnata, direttamente ed attraverso i propri manager, in riunioni carbonare [n.d.r. oltre cento quelle delle quali la Guardia di Finanza ha raccolto le prove] finalizzate ad alterare e restringere la concorrenza nel nostro Paese in danno dei concorrenti estranei alla cricca, della pubblica amministrazione e, ovviamente, dei cittadini.

La maschera della legalità e dello strenuo difensore della concorrenza a mascherare quello della “furbetta del guard rail”, pronta a fare cartello con altri spregiudicati imprenditori, pur di arricchirsi illecitamente in danno del sistema Paese.

Una storia che ha davvero dell’incredibile e che testimonia, una volta di più, la straordinaria ed inarrestabile propagazione di una diffusa corruzione etica e dei costumi tra i vertici di ogni settore del Paese.

“Posso affermare che la lotta alla legalità è ormai una mission di Confindustria e continuerà anche dopo la fine del mio mandato perché la legalità non è solo un dovere morale, ma anche e soprattutto una necessità vitale delle aziende e del mercato. Le organizzazioni criminali deformano la libera concorrenza, si riprendono con violenza ciò che hanno prestato alle aziende e non creano così uno sviluppo economico reale e sostenibile. Bisogna che si renda ancora più marcata la differenza tra chi opera in nome della legalità e chi invece no.”.

Diceva così, Emma Marcegaglia, all’epoca presidente di Confindustria, nel febbraio scorso, nel presentare a Caltanisetta un progetto anti-usura accanto al Ministro dell’Interno Anna Cancellieri.

Ed ora? Le decine di milioni di euro di sanzione pecuniaria inflittagli dall’Autorità Garante ed il procedimento penale nel cui ambito si sta provando a fare ancora più luce su quanto accaduto, non bastano.

Servirebbe, almeno, la vergogna e le scuse, pubbliche per aver preso in giro il Paese, il mercato e tutti gli imprenditori onesti che ha indegnamente rappresentato.

L’ex Presidente degli industriali italiani, membro di una loggia occulta per falsare il gioco della concorrenza ed il mercato. E’ questa parte della storia che si legge – a chiare lettere – negli atti del procedimento dell’Autorità Garante.

Il tenore letterale di alcune testimonianze rese alla Guardia di Finanza nel corso delle indagini è sconcertante ed andrebbe, probabilmente, scolpito sulla facciata dei palazzi nei quali le società membri della cricca hanno la loro sede. Eccone uno stralcio.

“Il meccanismo collusivo era noto a tutti (secondo quanto riferito dal segretario del Comast [n.d.r. il consorzio costituito ad hoc per la gestione del patto scellerato], “ogni consorziata porta in dote alcune richieste d’offerta, queste vengono dibattute dalle stesse”…“dopo la discussione, la società ha il nulla-osta del Comast per ‘chiudere l’ordine’”.

Al termine delle discussioni, i concorrenti decidevano a chi assegnare una determinata porzione di domanda attraverso una vera e propria sua ripartizione (come illustrato dal segretario Comast, “si assegna la fornitura ad una consorziata”; similmente si esprime il rappresentante di Ipdi: “si spartivano le aggiudicazioni tra le aziende; si stabiliva cioè che la fornitura di una barriera per una certa gara la dovesse fare un’azienda piuttosto che un’altra”, del pari del rappresentante di Mrcgb [n.d.r società del gruppo Marcegaglia]: “suddivisione delle offerte di barriere [..] si inizia la discussione. Dopo di ciò, il tavolo decide a chi assegnare la fornitura. Questo succede sistematicamente”).

Per garantire il rispetto di quanto concordato, il cartello strutturato tra le parti prevedeva l’azionamento della leva di prezzo onde consentire che la domanda si indirizzasse effettivamente verso il soggetto designato in ambito Comast (secondo la chiara testimonianza resa dal rappresentante di Ipdi [n.d.r. una delle società appartenenti alla cricca], “a quel punto, se il posatore chiedeva il preventivo anche ad aziende diverse da quella assegnataria, esse dovevano fare un preventivo più alto in maniera tale che l’aggiudicazione andasse a quella che era stata concordata nelle riunioni del Comast”).

Infine, a conclusione del meccanismo collusivo, i dati così come aggiornati dalle decisioni di volta in volta collettivamente prese venivano inseriti in un apposito database, in maniera tale che ciascun partecipante all’intesa potesse avere contezza e memoria di quanto concordato con i concorrenti, disponendo così in pratica di una guida cui successivamente attenersi per evitare di alterare gli equilibri di cartello stabiliti (“inserisce in un prospetto i dati del cliente ed infine a chi è stata assegnata la fornitura. Alla fine di ogni riunione, ad ognuno dei rappresentati viene consegnato il prospetto riepilogativo della giornata con tutte le assegnazioni fatte dal Comast”, in accordo a quanto dichiarato dal rappresentante di Mrcgb).”

Ogni parola in più sarebbe inutile.

Alcuni tra i gruppi industriali più grandi ed influenti nel sistema Paese, membri di una loggia occulta per la spartizione illecita del mercato e la tutela dei propri egoistici interessi.

Un’altra ragione – della quale si sarebbe volentieri fatto a meno – per chiedere, con forza, un profondo e radicale rinnovamento della classe dirigente italiana.
6  Spazio aperto alla sicurezza / Eventi / Stop ai guard-rail ghigliottina: Approvata la risoluzione M5S‏ il: 18 Ottobre 2012, 11:34:28
 grin

Con grandissima soddisfazione riportiamo quanto i nostri contatti del movimento a 5 stelle ci hanno fatto sapere a valle della nostra collaborazione.

Gli incidenti stradali hanno di per sé un nome parzialmente fuorviante: ‘incidente’ presuppone una casualità, cosa che invece è vera in minima parte” – dice Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna – “I fattori che possono portare a cause nefaste sono molti: la mancata manutenzione del veicolo, ad esempio. L’imprudenza del conducente. O, anche, lo stato della strada. E non ci riferiamo solo alle buche sull’asfalto, o alla presenza di sabbia, brecciolina o pioggia: ma anche alla struttura costruttiva, che in Italia non rispetta alcun criterio di ergonomia. Sono tanti i dettagli da curare quando si progetta una strada, ma siamo contenti che l’Aula abbia APPROVATO la nostra risoluzione sui guard-rail, veri e propri “killer”. Per come sono sistemati oggi sulle nostre strade, sono pericolosissimi, in particolare per i motociclisti. I rider di tutt’Italia li chiamano “ghigliottine”, e il nome spiega perfettam ente cosa possa succedere quando un motocicli sta scivola sotto la lamiera…” – continua Defranceschi, che nel preparare la risoluzione s’è interfacciato con la Onlus Associazione Motociclisti Incolumi – “Secondo noi andrebbero migliorati coprendo i paletti e chiudendo lo spazio fra asfalto e metallo: esistono molte alternative, soluzioni ingegnose progettate sia da ditte italiane che estere, che risolvono il problema impedendo lo scivolamento del corpo sotto la lamiera. Costano, inevitabilmente, di più rispetto ai guard-rail tradizionali ma è impossibile porre un prezzo ad una vita umana salvata. E poi – anche a voler essere estremamente cinici – i costi sociali di una persona che rimanga lesionata a vita sono superiori rispetto all’investimento infrastrutturale… Rimanga chiaro” – spiega il Capogruppo M5S – “che avere strade più sicure non potrà mai essere la legittimazione per nessuno ad usarle come piste da corsa. Questo è fuori discussion e: il rispetto delle regole e dei limiti di velocità è la miglior prevenzione nei confronti di qualunque disgrazia.”

ANDREA DEFRANCESCHI
Capogruppo
Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it
Emilia-Romagna
7  Spazio aperto alla sicurezza / Le vostre esperienze / Cadono dalla Vespa per il fango sulla strada, l'Anas risarcisce il: 19 Ottobre 2011, 12:55:53
fonte Sole 24Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-10-18/cadono-vespa-fango-strada-181144.shtml?uuid=AaM4b2DE
"Cornuto e mazziato". Verrebbe da commentare così il caso del passeggero di un'automobile che dopo aver subito un incidente, subito dopo veniva multato dalla polizia stradale per non avere indossato la cintura di sicurezza. Ed ugualmente si potrebbe dire per i due familiari a bordo di una Vespa 50 rovinati a terra a causa del fango accumulatosi sulla statale e rimasti senza risarcimento. "Verrebbe" perché la tenacia ha portato i malcapitati a vedersi riconosciute le proprie ragioni al termine di un lungo iter processuale chiusosi solo in Cassazione.

Senza cartella clinica non vale la prova della stradale
Nel primo caso, sentenza 21514/2011 (il testo integrale sul sito di Guida al diritto), il passeggero multato era anche un avvocato e ciò certamente ha contato nella decisione di proporre ricorso e, dopo la bocciatura in primo grado, di proseguire il giudizio in Cassazione. Le cose, infatti, almeno apparentemente, non deponevano a suo favore. I rilievi della stradale avevano riscontrato, a seguito dell'impatto, che «le cinture di sicurezza erano bloccate nella propria sede», con il montante piegato a seguito dell'urto. Da qui, la multa al passeggero per non averle indossate.
Non solo, agli atti risultava anche l'ammissione sulle cinture del conducente del veicolo: «per lo meno io non le avevo e penso neanche l'avvocato…», e poi giustificandosi «a Melegnano nell'uscire dal casello le abbiamo slacciate in quanto era nostra intenzione fermarci nel primo luogo utile». Il legale però senza perdersi d'animo ha contestato la sentenza per la mancata acquisizione della cartella clinica e per l'omessa valutazione di altri mezzi di prova che, sempre a suo dire, di per sé soli, sulla base della «natura e qualità delle lesioni» riportate, avrebbero «dovuto far escludere la violazione dell'obbligo di indossare le cinture». Per la Cassazione, dunque, sia la perizia tecnico-dinamica che quella medico legale presentate dalla difesa «meritavano una più attenta considerazione», ragion per cui i supremi giudici hanno cassato la sentenza, rinviando il giudizio ad un altro giudice di pace di Milano.

La pioggia è un elemento prevedibile e non esonera l'Anas
Fango, sterpaglie e sabbia, invece, alla base dello sbandamento della Vespa 50 e della caduta dei suoi due passeggeri. In primo grado avevano visto rigettata la loro richiesta di risarcimento, in Appello, però, hanno avuto ragione, ed ora arriva anche la conferma della Cassazione, sentenza 21508/2011. Bocciato, dunque, il ricorso dell'Anas dove si sostiene l'impossibilità di esercitare un controllo continuo sulla rete viaria per via della sua estensione e delle modalità di uso. Per i giudici di Piazza Cavour, infatti, l'evento non aveva quei caratteri di imprevedibilità e inevitabilità che fungono da scriminante. La responsabilità dell'ente c'è e dipende «dal mancato intervento manutentivo diretto alla rimozione del fango e dei detriti dalla sede stradale», a maggior ragione trattandosi di una importante arteria di raccordo di Catanzaro, sulla quale le piogge torrenziali del giorno prima avevano accumulato detriti senza che nessuno nelle 24 ore seguenti li rimuovesse o quantomeno segnalasse la presenza di una zona di pericolo. In definitiva per i giudici «il custode doveva ritenersi obbligato a controllare lo stato della strada ed a mantenerla in condizioni ottimali d'impiego», essendo la pioggia un fattore di rischio «conosciuto o conoscibile a priori dal custode».

8  Free Session / Liberamente / Re: “Writer della sicurezza stradale” bombolette alla mano segnalano le buche il: 02 Aprile 2011, 00:33:16
Bellissima idea.
Dopo le recenti giornate di pioggia quia roma le strade sono massacrate. Potremmo colare vernice sull'intero manto stradale. Avrò spedito un trilione di email agli uffici del comune.
Ho rincalzato anche con il modulo di segnalazione predisposto da Ami.
Speriamo di non essere solo.
9  News / ...e noi restiamo a guardare / Re: Evviva i guard-rail (?) il: 02 Aprile 2011, 00:29:53
Grazie!!!! Aspettiamo adesioni all’iniziativa “FERRO ASSASSINO”!!!
Intanto aderite voi a noi visto che la battaglia è la stessa. Uniamo le forze. Sarà banale da dire ma è realtà. Potremmo allacciare collaborazioni etc.

Un saluto

Massimo
10  News / ...e noi restiamo a guardare / Re: Giornalettisti... il: 23 Marzo 2011, 18:43:00
Il problema continua ad essere infatti quello di inculcare nelle teste della gente la differenza fra causa di incidente e quella di lesione.sono in realtà gli ostacoli a causare le lesioni. Se la velocità fosse la causa di tutto non si spiegherebbero le poche morti in ambito competizioni motociclistiche...

Ammesso poi che davvero il tipo in questione stesse correndo. Ma lo stereotipo per ora impone che il motociclista corra per forza.
11  Free Session / Liberamente / Re: Mappa del Rischio sulle strade il: 27 Febbraio 2011, 23:45:21
credo ci sia anche a milano, come a roma, l'ufficio decoro urbano.
Ho sperimentato in prima persona che raccogliendo un numero di segnalazioni, non una per una, si sono presi cura di riparare e la soddisfazione è stata tanta.
Prova  a cercare i riferimenti di questo o simile ufficio: scrivere al sindaco direttamente, a parte pochi personaggi illuminati davvero, non sempre paga.

12  Free Session / Benvenuti / Re: Ciao a tutti da Piero il: 27 Febbraio 2011, 23:39:52
Benvenuto!
Ehi, organizzeremo corsi in pista e su strada, rimani in contatto con noi e magari vienici a conoscere in qualcuno degli eventi presenziati dallo staff ami: conferenze, fieri, motoraduni.
A presto
13  News / AVVISI / Re: MANIFESTAZIONE IL 26 APRILE ROMA E MILANO MA L'A.M.I DOVE??? il: 27 Febbraio 2011, 23:37:59
C'è da considerare che è anche difficile in occasioni come la fiera coinvolgere istantaneamente i volenterosi. Ad ogni modo proseguiamo ma dovete tener presente che se ad ogni azione vi aspettate una reazione,magari positiva rimarrete presto delusi
Non lo dico per segarvi le gambe ma per spiegare come ci comportiamo in genere.
Ci vuole costanza ed organizzazione.
Potreste provare, ad esempio, a coinvolgere tutto il vostro gruppo in motoraduni, a partecipare ai vari corsi di guida che ami organizza anche per diffondere i concetti di sicurezza, a fare informazione positiva leggendo e riportando qui o altrove su web le varie soluzioni che poi andremmo a proporre alle amministrazioni che, vi assicuriamo, in pochi ma preziosi casi, si stanno muovendo facendo istallare guardrail sicuri per moto e non solo.
Ormai cominciamo ad esser tanti ed anche ad essere "famosi" al punto che veniamo coinvolti in conferenze varie dopo, per esempio, potreste cominciare a venire per capire i concetti che portiamo avanti e farvi poi successivamente voi promotori.
Che ne pensi?

So che Roma è distante da Milano ma saremo presenti anche in quella fiera: se voleste venire a trovarci ne saremmo onorati.
Inoltre: tenete d'occhio il sito ed i vari eventi in cui qualcuno del direttivo AMI partecipa od interviene. Così facendo potrete unirvi.

A presto, ci contiamo davvero!

Massimo
14  News / AVVISI / Re: MANIFESTAZIONE IL 26 APRILE ROMA E MILANO MA L'A.M.I DOVE??? il: 20 Febbraio 2011, 22:53:21
E...se cominciaste tutti a farvi vedere passando tempo al nostro stand nelle fiere dove AMI è presente? E se vi proponeste per dare una mano in qualche modo, inserendovi in motoraduni, organizzando incontri, fra chi organizza il raduno ed il direttivo AMI?
SI organizzano corsi in pista, guida difensiva su strada...
La maniera per far conoscere la sicurezza, i concetti che portiamo avanti c'è.
Magari proprio con voi al fianco. Vi aspettiamo
15  News / AVVISI / Re: C I A O O O il: 02 Febbraio 2011, 12:16:19
Certo che ci siamo...
magari non propio in diretta...
Benvenuta!
Speriamo di leggerti spesso e presto.
Approfitterai per venirci a trovare nei vari eventi tipo fiere?
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