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Genova: le dueruote tornano in Sopraelevata
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Autore Topic: Genova: le dueruote tornano in Sopraelevata  (Letto 4457 volte)
Umberto
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umber68@hotmail.it
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« il: 08 Novembre 2008, 13:42:39 »

Per chi non è di Genova...faccio un breve riassunto delle "puntate precedenti": circa 1 anno fa il Comune annuncia la chiusura della strada Aldo Moro alle due ruote dalle ore 22 alle 6.
Tale strada è la sopraelevata, quella che si imbocca uscendo a Genova-Ovest e che porta fino alla Fiera di Genova. Tale strada è molto comoda per il traffico cittadino, poichè attraversa parte della città collegando il centro con la delegazione di Sampierdarena, adiacente alla zona dove sono presenti grossi centro commerciali: Fiumara (con varie sale di cinema), Ikea, Castorama.
Il Comune ha adotto, come giustificazione della chiusura, il fatto che la sopraelevata è la seconda strada più pericolosa di Genova e che si verificavano spessow in quelle ore (dalle 22 alle 6) gravi incidenti motociclistici, così decide di inibirla alle due ruote per sei mesi, al fine di consentire la messa in opera di strutture per metterla in sicurezza...fino a questa sentenza la sopraelevata è rimasta vietata in quella fascia oraria ai motociclisti...
Personalmente ho sempre pensato sia stata una vera castreria ed un abuso vietare la srtada alle moto, infatti il traffico delle due ruote si è spostato nelle sottostanti via Adua, via Gramsci...teatri di svariati incidenti...non ha senso "spostare" il problema altrove, occorrono più controlli sui conducenti che guidano in stato di ebrezza alcolica (o di altro genere)



Le dueruote tornano in Sopraelevata
Il Secolo XIX 01 novembre 2008| Vincenzo Galiano



Via libera alle moto sulla Sopraelevata anche nelle ore notturne. Dalla scorsa notte, i mezzi a due ruote sono tornati a transitare liberamente sul collegamento Foce-Sampierdarena dalle 22 alle 6, cioè nella fascia oraria che era vietata a scooter e motocicli dal 1° marzo 2007. Il divieto è stato azzerato con effetto immediato da un’ordinanza del Tar Liguria.

«È una grande vittoria», esulta Romolo Benvenuto, presidente dell’associazione “Due ruote in città”, promotrice del ricorso contro i due provvedimenti di Tursi che hanno, prima, istituito, poi, prorogato senza termine, il divieto di accesso alle moto sulla Sopraelevata durante la notte per motivi di sicurezza. I giudici amministrativi hanno accolto, l’altro giorno, la richiesta di sospensione del divieto avanzata per conto dell’associazione dei motociclisti da Daniele Granara, avvocato e docente di Diritto costituzionale alla facoltà genovese di giurisprudenza. «L’ordinanza del Comune era illogica e contraddittoria», sintetizza Granara che, nel ricorso, ipotizza anche un eccesso di potere da parte della giunta.

La prima ordinanza era stata firmata dall’ex assessore al Traffico della giunta Pericu, Arcangelo Merella, il 15 gennaio 2007 (con decorrenza, appunto, dal 1° marzo 2007) in seguito alla morte di Electra Piras, impiegata ventottenne, vittima di una caduta mortale dal suo scooter sulla Sopraelevata il 12 settembre 2006. Dall’incidente è scaturita l’inchiesta della polizia municipale che, alla fine, ha accertato la pericolosità del by pass che “scavalca” il waterfront cittadino. Cambiata la giunta, il divieto è stato confermato: il 7 settembre 2007 il vicesindaco e assessore alla mobilità, Paolo Pissarello (poi sostituito dall’assessore Francesco Scidone nelle deleghe operative sul traffico), ha firmato la proroga della chiusura notturna.

Il Tar ha giudicato fondato il ricorso concedendo la sospensiva. In seguito, si pronuncerà nel merito. «Ma, vista la manifesta illogicità e contraddittorietà del provvedimento di divieti - riprende Granara - ci attendiamo una conferma dell’ordinanza che impone la riapertura della Sopraelevata». Quali i motivi del ricorso? «Il divieto colpisce solo una categoria, quella dei motociclisti, mentre le statistiche dell’amministrazione portate a sostegno della chiusura notturna riguardano gli incidenti mortali avvenuti complessivamente sulla Sopraelevata, sia con moto che con auto». Come dire: se la strada era pericolosa per tutti gli utenti, perché attuare una restrizione mirata solo ai mezzi a due ruote? Tuttavia, bisogna ricordare che sono stati 17 i conducenti di moto e scooter deceduti sulla Sopraelevata dal 1993 al 2006. Analogamente, nell’ordinanza di divieto, si sottolinea che l’80 per cento degli incidenti mortali sulla Sopraelevata è avvenuto di notte. «Senza distinguere, ancora una volta, - sottolinea il legale di “Due ruote in città” - tra automobilisti e motociclisti». Stessa obiezione: «Se la strada di notte è pericolosa per tutti i veicoli, perché vietarla solo alle moto?».

«Ma c’è una contraddizione ancora più evidente», interviene Benvenuto: «Nelle ordinanze di giunta si dice che la Sopraelevata è, per numero di incidenti, la seconda arteria più pericolosa della città. Assurdo, dunque, chiudere la Sopraelevata senza adottare misure per la strada giudicata più pericolosa in assoluto e che, sebbene non citata, è corso Europa». «Inoltre - conclude Benvenuto - il primo provvedimento doveva essere provvisorio, valido sei mesi, per consentire i lavori di messa in sicurezza della Sopraelevata. Lavori che non sono mai stati eseguiti».

«Prendo atto della decisione del Tar, ho già ordinato la rimozione dei cartelli di divieto e l’eliminazione dei relativi messaggi sui pannelli luminosi», affermava ieri in tono neutro il comandante della polizia municipale. Roberto Mangiardi. Tradiscono, invece, amarezza le dichiarazioni del vicesindaco Pissarello (in giunta non si parla di possibile ricorso al Consiglio di Stato, in attesa di vedere il dispositivo del Tar): «Credo che nessun atto amministrativo nasca totalmente esente da vizi. Ma il punto fondamentale era e resta la sicurezza. Il fatto è che quella strada, di notte, rischia di diventare una pista, soprattutto per le moto. Perciò volevamo aspettare che fosse installato il tutor, il sistema di controllo costante della velocità, prima di togliere il divieto. Ma la burocrazia ha i suoi tempi, dobbiamo fare una gara europea. Il Tar ha deciso così? Gli ordini della magistratura vanno eseguiti». Annuisce l’assessore al Traffico, Scidone: «Come Pissarello, rivolgo un appello ai motociclisti: adesso, non considerate la Sopraelevata un circuito. Dieci o venti all’ora in più, su un tratto così corto, fanno risparmiare un paio di minuti ma, in cambio, si rischia la vita». Gli inviti alla prudenza sono accompagnati da un avvertimento: «La polizia municipale intensificherà i controlli per prevenire incidenti e punire comportamenti illeciti».

La lettera aperta al sindaco
Pochi giorni prima di conoscere l’esito del ricorso al Tar, lo stesso Benvenuto aveva scritto una “lettera aperta” a Marta Vincenzi, sindaco di Genova, tornando sulla spinosa questione delle corsie gialle: «Avete preso l’impegno di convocare un tavolo di confronto per stabilire tempi, modalità e luoghi di una sperimentazione degli scooter sulle corsie gialle. È una promessa cui abbiamo creduto e alla quale teniamo molto».

Nella lettera, Benvenuto - citate le note cifre sulla diffusione in città dei mezzi a due ruote - ricorda che le nuove telecamere «stanno facendo multe al ritmo di 1300 al giorno» e che «i genovesi se ne accorgeranno solo tra qualche mese, al momento della notifica».

La missiva si conclude con «due semplici domande: qualcuno ha mai visto un autobus in coda dietro alle moto»? E: «Milano, Torino e Madrid (dove le corsie gialle sono aperte alle moto, ndr) sono città più arretrate e più incivili di noi»?
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