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Un curioso dato statistico
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Autore Topic: Un curioso dato statistico  (Letto 2612 volte)
cacciavite
Calmo
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« il: 28 Marzo 2009, 23:44:33 »

Oggi mi è arrivato l'ultimo bollettino dell' UPI che è un interessante numero quasi monografico sui ciclisti (PDF 738 k) http://www.upi.ch/German/medien/Documents/BR_Sicher%20Leben_1_09_i_Web.pdf

A pag. 3 si legge:
Motocicletta e rischi correlati
Cento decessi l’anno sono un prezzo troppo alto.
L’upi ha realizzato uno studio e intervistato 600 motocicliste e motociclisti per tre volte sull’arco di dieci anni. Lo studio intende definire i fattori di rischio analizzando il comportamento e l’atteggiamento dei centauri. Nel corso del decennio in esame il 16 percento degli intervistati è stato vittima di almeno un incidente motociclistico con lesioni fisiche.
Fattori di rischio accresciuto sono la scarsa esperienza di guida, un numero elevato di chilometri percorsi l’anno, il motociclismo quale attività di svago, gli eccessi di velocità e una formazione superiore.
Quest’ultimo aspetto è sorprendente, giacché in altri ambiti – soprattutto la guida di autoveicoli – questo gruppo di popolazione dimostra uno stile di guida più prudente.
Il risultato è forse stato influenzato da altri fattori non considerati nello studio? Per rispondere a questo quesito sarebbero necessarie ricerche supplementari. md Trovate un breve riassunto dello studio EVERMOTO su www.upi.ch (? «Ordinazioni », chiave di ricerca «motocicletta»).

E' veramente curioso il fattore di rischio da "formazione superiore".
Il motivo economico (= grosse potenze) non mi sembra significativo, avrei queste ipotesi:
1) motociclista di ritorno o mai stato motociclista prima (ma dovrebbe essere incluso nella scarsa esperienza di guida)
2) persona sedentaria (motociclista della domenica) e/o non particolarmente dotato di capacità per la percezione di spazi e movimenti
3) "arroganza mentale": ho studiato = so tutto (NB lavoro all'Università  grin)
4) ... dite la vostra!



Segnalo la loro iniziativa "La giornata della luce" http://www.agsds.ch/index.php?lang=it (molto valida anche per noi motorizzati) dove è linkato il bellissimo Film Veloplus (in versione pesante) http://www.veloplus.ch/movies/community/Velo_Licht_medium.mov ben comprensibile anche se con scritte in tedesco.

Illuminato dai fari anabbaglianti di un´automobile, il materiale catarifrangente è visibile da una distanza di 160 metri consentendo agli automobilisti di reagire tempestivamente ed evitare un incidente (distanze visive: indumenti scuri = 25 metri; indumenti chiari = 40 metri).
NB 50 km/h =~ 15 m/s = 15 m (almeno!) percorsi prima di di iniziare a fare qualsiasi cosa




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« Risposta #1 il: 01 Aprile 2009, 17:19:38 »

Voto per l'ipotesi 2! smiley
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« Risposta #2 il: 02 Aprile 2009, 01:05:12 »

Anche io sono più favorevole alla risposta n° 2, però potrebbe essere vero l'altro lato della risposta n° 3.

Forse che chi non ha una formazione superiore si sente meno a suo agio con le regole del codice della strada e per non sbagliare va mediamente più piano degli altri. E' un po' azzardata, ma potrebbe anche essere.
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