Motociclista decapitato dal guard-rail
Nicola Salvalaio sbanda, finisce sulla lamiera e muore sul colpo
Il tragico incidente in corso Australia, vicino al Foro Boario
Il quarantenne stava rientrando nella notte quando ha perso il controllo della sua Honda forse per la velocità eccessiva. Lascia una figliadi Paolo Baron
Una morte assurda, raccapricciante. L'altra notte Nicola Salvalaio, quarantenne di Cona ma domiciliato a Oriago di Mira dove viveva con gli anziani genitori, è praticamente morto sul colpo,
decapitato in un incidente stradale avvenuto in corso Australia, proprio di fronte al Foro Boario. Il giovane, verso l'1,20, viaggiando in direzione Montà, ha perso il controllo della sua moto, una Honda Hornet 900,
ed è finito contro la parte superiore del guard-rail esterno che gli si è incastrata fra il casco e il bavero del giubbotto di pelle. Un'orribile casualità che di fatto ha trasformato la lamiera della protezione in un affilato rasoio, tranciando il collo del giovane fino quasi a staccargli la testa.Il corpo del giovane
è stato trascinato dalla forza d'inerzia per parecchi metri agganciato al guard-rail, mentre la moto ha continuato la sua folle corsa scivolando via dall'uomo lungo la lingua d'asfalto - già teatro di parecchie tragedie stradali in questi ultimi decenni - per almeno un centinaio di metri.
La scena che si è presentata di fronte ai primi soccorritori è stata agghiacciante. Salvalaio era disteso in mezzo alla carreggiata, dov'era stato catapultato alla fine, in una pozza di sangue, mentre la Honda era riversa su un fianco almeno 100 metri più avanti. Sulla moto non c'erano segni di contatto con altri autoveicoli e nemmeno di uno scontro con la paratia di ferro laterale. Difficile stabilire l'esatta dinamica della tragedia, ma le prime ipotesi avanzate dalla polizia municipale parlano di alta velocità come possibile concausa dell'incidente. Forse il quarantenne ha perso il controllo appena uscito dalla semicurva disegnata dal tracciato che lambisce il piazzale del Foro Boario. Oppure ha dovuto correggere la traiettoria incrociando un camion o un'auto. Una manovra che gli è stata fatale,
anche per la presenza del guard-rail agganciato casualmente dal giovane con il casco.Al momento della caduta, pare non ci fossero testimoni oculari, nonostante dieci minuti prima un altro centauro a bordo di una Yamaha FZ 750 sempre targata Venezia, fosse caduto senza gravi conseguenze poche centinaia di metri più avanti, quasi di fronte alla ringhiera dell'ex officina militare «15esima ora». Un particolare che ha fatto pensare erroneamente al primo istante che le due moto stessero viaggiando insieme. Invece i due sinistri sono completamente indipendenti uno dall'altro.
Salvalaio, con tutta probabilità, stava tornando verso casa a Oriago di Mira dopo essere uscito verso le 23. Aveva detto al padre Elio, che voleva farsi un giro per rinfrescarsi un po', magari andando verso Ponte della Priula, nel Trevigiano. Invece qualcosa gli ha fatto cambiare idea. E si è diretto a Padova, prendendo la direttrice che porta ad Abano Terme dove vive il fratello Diego, 52 anni, che però ieri non aveva alcun appuntamento con Nicola. Il giovane, che lavorava come operaio in una fabbrica di minuterie metalliche a Vigonza, non era un patito delle dueruote, tuttavia aveva sempre avuto la moto, che utilizzava spesso e volentieri nel tempo libero. Specie in questi ultimi tempi, dopo la separazione dalla moglie di origini iraniane, con cui aveva avuto una bimba. Dopo la decisione di troncare il matrimonio, Salvalaio era tornato a vivere dai suoi in via Monte Bivera ad Oriago, con papà Elio, 80 anni, e mamma Elisa Mazzuccato, stravolti dal dolore.
tratto dal mattino di Padova del 14 giugno 2003 http://www.mattinopadova.quotidianiespresso.it/mattinopadova/arch_14/padova/cronaca/mc201.htme continuiamo coì, si parla di casualità, ma noi lo diciamo da quanto tempo?