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ripresa tragedia sul bracco
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Autore Topic: ripresa tragedia sul bracco  (Letto 6300 volte)
schiantato
Mo ci Penso
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« il: 13 Luglio 2006, 14:26:01 »

solo ora mi sono iscritto e solo ora ho letto.....INCREDIBILE....come scrive e come butta giu' a lettere, una tragedia come la perdita di un amico in moto, questo giornalista...io vivo ai piedi del bracco e da 30 anni salgo su al bar dove si ritrova la comunita' di motociclisti....ora ci salgo in macchina, dopo che l' anno scorso son cascato proprio li e sono costretto su una sedia a rotelle...vorrei fare 2 o 3 precisazioni x tutt,i visto che vorrei incontrare a quattrocchi sto genio di "giornalista" ma credo sia difficile e credo sia meglio cosi'.io sono uno di quelli che hanno messo scritte di scherno nelle curve dove fortunatamente nn ci sono state vittime...ma che ne sa' lui di come c vogliamo bene tra noi, di come ci prendiamo in giro,sta parlando di persone che passano tutti i weekend insieme e anche qualche uscita settimanale...tanto x essere chiari in una curva c' e' scritto "BRUNO IL TURISTA HA FATTO STRIKE"  bruno x me e un fratello...eravamo tutti li fermi xke' la curva e' bella ha fatto un passaggio e in staccata gli e' scivolato l' anteriore, la moto ha centrato altre 6 supersportive ma x fortuna  lui nn si e' fatto nulla...noi x esorcizzare l' accaduto abbiamo fatto le scritte, e lui le ha accettatedi buon grado, anzi si e' fatto una risata...e tutti contenti siamo andati a bere...se vi capitera' di venire su al bracco sicuramente c vedremo e noterete che dove hanno perso la vita fratelli motociclisti c sono mazzi di fiori e nn scritte... fiori freschi anche dove sono morti motociclisti sconosciuti...saremo animali smanettoni ma NOI  abbiamo rispetto dei morti, che spesso salendo ci ricordano che nn siamo immortali..vi ricordo cmq che bruno pur nn andando fortissimo, e' cascato a giugno con l' asfalto a 50 gradi e indossava la tuta,casco guanti e stivali , cosi' come li ho indossati io quando mi son rotto la schiena...nn eravamo di inverno con asfalto umido e fogliame a tirare in jeans e giubottino a mo di kamikaze...ora nn so in che curva e' cascato il suo collega e x me e x tutti quelli che frequentano il bracco, e' una sconfitta nn solo la morte ma anche cio' che e' successo a me e x dimostrare il mio rispetto verso il suo amico depositero' un mazzo di fiori simbolico in un punto che con i miei amici dedicheremo a lui.... e credetemi mi dispiace davvero....un saluto a tutti e se capitate al bar in cima al bracco e vedete uno in carrozzina sono io sono l' unico gli altri miei amici o sono stati piu' fortunati o se ne sono andati ma in quelle curve regna il rispetto il dolore e l' amore fraterno x chi ci ha lasciati...QUELLO CHE NON TRASPARE DALLE FRASI SCRITTE DA QUEL GIORNALISTA. un abbraccio a tutti e speriamo di conoscerci....  http://www.motociclisti-incolumi.com/public/portale/forum/index.php?topic=379.0
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« Risposta #1 il: 13 Luglio 2006, 19:43:36 »

indossava la tuta,casco guanti e stivali , cosi' come li ho indossati io quando mi son rotto la schiena.

Nonostante qualcosa io sto imparando, la mia ingnoranza in materia sembra un pozzo senza fondo (sono scooterista solo da neanche due anni). Più ci butti dentro informazioni, più ce ne vorrebbero.

Vedendo che le tute hanno un imbottitura dietro credevo fornissero un'adeguata protezione alla schiena. Forse l'unica protezione efficace è il giubbotto con air bag.

La tua passione per la moto solo chi è biker dentro la può capire, io non la conosco, ma mi sforzo di capire e soprattutto di rispettarla. Evidentemente quel giornalista non la conosce e non la rispetta.

Non credo sia solo una questione di intelligenza, da sola non basta come spiegazione.
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« Risposta #2 il: 14 Luglio 2006, 09:45:29 »

vedi nube...a me ha dato molto fastidio il fatto che lui ha scritto l' articolo da buon giornalista, come se dovesse fare uno scoop. indipendentemente dal fatto che andavano a provare la moto d' inverno con la strada viscida...e una strada di misto dove con un millone se tiri, la terza la metti 3 volte...dove c sono allunghi con staccate finali da oltre 200 all' ora, e in mezzo ai muri...e da come scrive nn andavano piano pur avendo un sv..eppoi mi ha dato fastidio il modo in cui ha descritto i cinici writers del bracco, che nn sono altro che motociclisti amici da anni, che si incontrano si prendono un po' in giro e fanno passare la giornata parlando della propria passione, usandoci x fare il suo scoop e da quanto ho capito sul bracco nn c' era mai salito ma che ne sa lui?in quanto a me e' inutile atare qua a raccontare palle...me la son cercata e puntualmente e' arrivata...xo io la schiena e il busto nell' impatto nn li ho picchiati...la schiena l' ho rotta x torsione....ho scontrato nel gardrail con le gambe mentre mi stavo avvitando in aria, nell' impatto le gambe si sono stoppate, mentre la schiena e' andata in torsione esplodendo la d10 d11 ...la tuta in vita si e' strappata...probabilmente hai ragione se andavo vestito normale il risultato era lo stesso.. o magari la gamba che ha riportato una tripla frattura scomposta esposta del femore e composta di tibia e perone rimaneva attaccata al gardrail...no la tuta e' servita, perche' poi sono volato da un muro su una pietra con lo stomaco e mi son rotto 4 costole e una mi ha forato un polmone....probabilmente se ero  senza tuta mi rompevo tutto....tutto questo e' successo alla folle velocita' di circa 80 90 kmh probabilmente quel giorno nn mi serviva la tuta il casco ecc ecc ma solo un po' di cervello, ma con il senno di poi siamo tutti indovini...saluti
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« Risposta #3 il: 17 Luglio 2006, 00:55:07 »

E' giusto che ti abbia dato fastidio, ma la maggior parte degli Italiani avrebbe forse descritto la cosa come lui. E' solo il portavoce dell'ingoranza sull'argomento, poi da un giornalista ci si aspetterebbe di più, ma anche questa è una credenza errata. Io stesso 3 anni fa probabilmente avrei condiviso l'articolo, ma ora almeno quella lacuna l'ho colmata.

Personalmente avrei da ridire su di un certo giornalista che ha descritto la mia ditta, in occasione del mio infortunio, come una trappola per topi (mi ero fatto male per un mio errore). Col tempo ho scoperto di avere un amico comune con quel giornalista e mi ha confessato che si aspettava una mia repplica per rendere più vivace la cronaca e continuare a scrivere dell'argomento.

Quello che scrivono certi giornalisti da fastidio, ma per dare loro la soddisfazione minore possibile non c'è niente di meglio dell'indifferenza, almeno nel mio caso ha funzionato.
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« Risposta #4 il: 17 Luglio 2006, 14:49:16 »

E' giusto che ti abbia dato fastidio, ma la maggior parte degli Italiani avrebbe forse descritto la cosa come lui. E' solo il portavoce dell'ingoranza sull'argomento, poi da un giornalista ci si aspetterebbe di più, ma anche questa è una credenza errata. Io stesso 3 anni fa probabilmente avrei condiviso l'articolo, ma ora almeno quella lacuna l'ho colmata.

Personalmente avrei da ridire su di un certo giornalista che ha descritto la mia ditta, in occasione del mio infortunio, come una trappola per topi (mi ero fatto male per un mio errore). Col tempo ho scoperto di avere un amico comune con quel giornalista e mi ha confessato che si aspettava una mia repplica per rendere più vivace la cronaca e continuare a scrivere dell'argomento.

Quello che scrivono certi giornalisti da fastidio, ma per dare loro la soddisfazione minore possibile non c'è niente di meglio dell'indifferenza, almeno nel mio caso ha funzionato.
hai ragione ma nn ho saputo resistere
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« Risposta #5 il: 17 Luglio 2006, 17:10:41 »

il Bracco è un po' casa mia, ho scritto anche una serie di una settantina di racconti che si intitola Fra il Bracco e la Cisa, la trovate sul mio sito e potete scaricare, è per tutti coloro che vogliono condividere la mia emozione legata alle moto (web.cheapnet.it/wbielli).
Leggevo le considerazioni sul Bracco e si chiama così per via dei bracconieri che lo infestavano, credo, in tempi lontani. Ma qualche bracconiere c'è ancora, purtroppo, gente poco sensibile e che generalizza. Io guardo sempre con rispetto i mazzi di fiori, un ragazzo di 16 anni l'ho trovato anch'io più di dieci anni fa scendendo con la mia RD che allora era in voga e che anche oggi qualche piccola soddisfazione la saprebbe dare. Capisco anche le scritte sui guard-rail, le intendo come sdrammatizzanti e non come prese per il culo... prenderemo in giro noi stessi che potremo cadere nello stesso identico punto. Capisco la molla che porta su schiantato con la sua seggiola a rotelle e ne ammiro la forza... che è passione, passione allo stato puro. Io giro con quello che a Genova si definirebbe un "ravatto", una vecchia GPZ600R che oggi sembra una nonnetta, con un avantreno che definire ballerino è farle un complimento ed un motore che oggi fa quasi sorridere eppure... eppure riesco a provare del piacere e delle sensazioni e poi ho un vantaggio... riesco a mettere anche la terza e, in un punto la quarta, sapete bene quale, per un paio di secondi....
Ci vedremo da quelle parti... avvicinatemi pure, sono socievole...
Zio Willy
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« Risposta #6 il: 17 Luglio 2006, 18:13:32 »

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« Risposta #7 il: 17 Luglio 2006, 18:20:40 »

hai ragione ma nn ho saputo resistere

Più che lecito, anzi condivido. L'indifferenza ormai non era più possibile, meglio mettere le cose in chiaro.

Ho espresso un punto di vista differente, che pone l'accento sui luoghi comuni. Purtroppo suona come una critica, ma lungi da me esserlo.
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« Risposta #8 il: 19 Luglio 2006, 10:03:04 »

nn ti preoccupare nube
ho capito bene cosa intendevi
spero di poterti incontrare e bere una birra in compagnia su al passo
e farti conoscere i miei amici
e passare insieme una bella mezza giornata in compagnia della nostra passione
inquel posto meraviglioso
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« Risposta #9 il: 19 Luglio 2006, 13:05:35 »

Mi auguro anche che ci possimo incontrare, se ci saranno i tuoi amici, mi fingerò un biker e non un C1nista. E' comunque una passione anche se diversa.

Parlo per esperienza personale: ho conosciuto gli amici biker del mi amico (ex compagno d'ospedale) ero in auto con lui e tutti pensavano fossi un biker, ma quando sono andati sul tecnico lì sono emerse le mie lacune. Prima si parlava tra persone che condividono una passione poi nonostante cercassero di nasconderlo hanno tradito una certa diffidenza.

Ma è tutto perfettamente naturale, anzi apprezzo chi me ne parla apertamente, cavalco un mezzo troppo atipico e raro, perchè possa essere capito, poi anche noi C1nisti siamo "vittime" dei luoghi comuni: la stessa BMW l'ha proposto come mezzo per i manager che non vogliono spettinarsi col casco, io l'ho comprato perchè mi sembra più sicuro di altri scooters.

Se invece capiterò lì in C1, in discesa sarò s'intralcio, ma come un T-max o un burkman. Il problema è la salita.
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