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Sorpresa: in moto non si muore per le maxisportive troppo veloci.
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Autore Topic: Sorpresa: in moto non si muore per le maxisportive troppo veloci.  (Letto 7858 volte)
Ldx
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« il: 23 Luglio 2007, 20:04:54 »

Da motonline.com (http://www.motonline.com/news/articolo.cfm?codice=100566&pagina=132226&canaleuscita=-1)

(credo sia leggibile solo agli utenti registrati).

La Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale ha organizzato un seminario a Roma per parlare specificamente di incidenti delle due ruote. Ecco alcune delle conclusioni, ed una che mi sembra interessante:

(...)
La situazione sta peggiorando. Ma perché? Le motivazioni probabilmente si trovano in un’altra statistica, quella sulla localizzazione degli incidenti. Il 52% dei morti e l’88% dei feriti – dice la Consulta sulla base dei dati ISTAT - avvengono su strade urbane, e non ci sono differenze di localizzazione fra moto e ciclomotori. Addirittura nel comunicato del CNEL si legge che “gli incidenti a carico di motociclette di cilindrata superiore a 500 cc, di elevata potenza, che corrono a grande velocità su una autostrada o su una strada extraurbana costituiscono una ridottissima minoranza. Allo stesso modo i giovani di età inferiore a 18 anni, gli utenti classici dei ciclomotori, rappresentano una quota di vittime piuttosto contenuta (9% dei morti e 16% dei feriti). Ciò naturalmente non riduce la gravità dei 400 morti e 41.000 feriti tra i ragazzi con meno di 18 anni (triennio 2003-2005), ma indica che il problema riguarda tutti i cittadini e che l’incidentalità a carico dei più giovani costituisce solo una parte (fortunatamente), e non la maggiore, del problema”.
Già, si torna a dire insomma che quelli più rappresentati da questa triste statistica sono gli adulti che vanno al lavoro su strade urbane e che si muovono a basse velocità, una tipologia di motociclista che rappresenta i 2/3 delle vittime a motore in Italia.
(...)

Non vuole essere l'apologia della velocità a tutti i costi su due ruote, ma lo ripeto da tempo: la velocità non è quasi mai causa di incidenti. E' solo un bel gancio per i politici e gli amministratori locali per inasprire le sanzioni più facilmente multabili (e quindi più facilmente utilizzabili per far cassa).
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« Risposta #1 il: 24 Luglio 2007, 01:33:33 »

Questo è il comunicato del CENL

http://put.edidomus.it/dueruote/news/pdf/Sicurezzamobilita2ruote.pdf
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« Risposta #2 il: 06 Agosto 2007, 12:11:07 »

La velocità c'entra comunque x almeno 2 motivi:
1) le conseguenze sono proporzionali al suo quadrato (e da circa 40 km/h un impatto "rigido" ha conseguenze drammatiche)
2) i nostri tempi di reazione (0.8-1 s se si è attenti), capacità visiva (angolo visuale, discriminazione oggetti, ...) e di elaborazione delle informazioni (peggiora nel caso di traffico = troppi input -> il cervello ignora quelli meno vistosi) rimangono invece gli stessi.

In città si pensa che sia tutto semplice e meno pericoloso, nulla di più sbagliato!
Le distanze (NB avanti, dietro e di lato) tra i veicoli sono ben sotto le possibilità umane reazione e controllo = un minimo errore porta all'urto, spesso ben prima che ci si sia resi conto che stia accadendo qualcosa, il resto lo fa la velocità, limitata ma spesso ben oltre i fatidici 40.
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« Risposta #3 il: 08 Agosto 2007, 15:29:24 »

La velocità c'entra comunque x almeno 2 motivi:

Of course (de corza): è chiaro che la velocità è una componente importante, ma un'analisi accurata dei fatti dimostra quanto fasulli siano i luoghi comuni, costantemente alimentati da pseudo-giornalisti e pseudo-esperti, che vedono Il Male nella velocità e nelle moto di grossa cilindrata, quando in effetti le cause sono da tutt'altra parte.

E questi luoghi comuni fasulli portano a provvedimenti ancora più fasulli, come multe sempre più salate per aver superato limiti già assurdamente bassi, mentre invece quelli che ammazzano la gente (vecchietti rincoglioniti, giovanotti che hanno la patente ma non hanno idea di come si guidi davvero, manager affrettati col telefonino in mano, signore che ignorano totalmente il mondo che le circonda mentre sono alla guida, e chi più ne ha più ne metta) continueranno tranquillamente a farlo, e quando mi sarò spiaccicato per terra perchè uno dei suddetti mi avrà tagliato la strada diranno candidamente "ma non l'ho neppure visto, chissà quanto andava forte...".

Ma tutto ciò serve ad alimentare appunto le casse delle Amministrazioni, 'che è così facile mettere qualche macchinetta in nome della nostra sicurezza... Ma insegnare alla gente a guidare, e fare strade come si deve proprio no, eh?

Pfui...
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« Risposta #4 il: 09 Agosto 2007, 16:01:06 »

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Of course (de corza): è chiaro che la velocità è una componente importante, ma un'analisi accurata dei fatti dimostra quanto fasulli siano i luoghi comuni, costantemente alimentati da pseudo-giornalisti e pseudo-esperti, che vedono Il Male nella velocità e nelle moto di grossa cilindrata, quando in effetti le cause sono da tutt'altra parte.

Il discorso si allarga: i parolai hanno purtroppo i coltelli dalla parte del manico, ma occorre anche filtrare e/o interpretare i loro discorsi.
Siamo tra gente del mestiere e non ti spiego certo, p.es., cosa significa scarto di velocità, alla gran massa non ci provo neppure e parlo di velocità eccessiva, aggiungendo "non adeguata alla situazione" ... facce spaesate e discussioni a non finire con capelli spaccati in 8 da parte dei parolai del bar all'angolo (così il totale dei parolai arriva quasi al 100%)

Altro vecchio e tipicamente italiano discorso sono i limiti assurdamente bassi (a esclusiva tutela dei burosauri e casse comunali), i cartelli messi a caso e i mancati controlli -anche random- sull'idoneità alla guida: in Veneto ora li fanno a quelli che hanno causato un incidente art. 128 C.d.S. = il 37% sono risultati non idonei alla visita medica shocked

Citazione
Ma insegnare alla gente a guidare, e fare strade come si deve proprio no, eh?
Tra poco le strade serviranno poco ... in molti avremo due belle alucce
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« Risposta #5 il: 10 Agosto 2007, 20:12:32 »

Citazione
che vedono Il Male nella velocità e nelle moto di grossa cilindrata
I mezzi potenti (moto o auto) diventano pericolosi se il conducente li usa aumentando pericolosamente lo scarto di velocità con gli altri utenti della strada.
I piloti delle pattuglie acrobatiche fanno spettacolo volando a velocità ben più elevate di quelle raggiungibili in pista: in formazione, oltre al vantaggio di avere a disposizione la III dimensione (la verticale) per distanziarsi, sono molto bravi (anche) nel regolare la manetta in modo da avere velocità relative (scarto di velocità) oscillanti intorno allo 0.

Un F-86 dei Lanceri Neri - http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:F-86_Lancieri_Neri.jpg
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« Risposta #6 il: 07 Novembre 2007, 10:28:41 »

Io dico che le mine, caccia , missili, armi nucleari
carri armati, cannoni, mitra, pistole, fucili da caccia, ecc...
causano sicuramente molto piu' morti e feriti delle moto e
delle auto sportive!!!!!!

NB:E' IL FANTINO CHE PORTA IL CAVALLO O IL CAVALLO CHE PORTA IL FANTINO???!!!
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E' il fantino che porta il cavallo o il cavallo
che porta il fantino???!!!
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« Risposta #7 il: 07 Novembre 2007, 12:54:49 »

Io dico che le mine, caccia , missili, armi nucleari
carri armati, cannoni, mitra, pistole, fucili da caccia, ecc...
causano sicuramente molto piu' morti e feriti delle moto e
delle auto sportive!!!!!!

NB:E' IL FANTINO CHE PORTA IL CAVALLO O IL CAVALLO CHE PORTA IL FANTINO???!!!
da qualche parte avevo letto che ogni anno muoiono sulle strade italiane più civili che militari USA in Iraq (ma, credo, meno dei civili iracheni uccisi "per errore").

Rimane il fatto (mi auguro condiviso) che una morte (vera o con vita apparente in coma o con gravissime lesionii) per cause violente è pur sempre una morte "stupida", specialmente se di una persona giovane e sempre un dramma per le persone care.
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« Risposta #8 il: 07 Novembre 2007, 20:13:56 »

Un pò di dati svizzeri relativi alla loro situazione 2006 (quelli italiani arriveranno con la solita calma, incompleti e senza analisi paragonabili)

Rapporto SINUS 2007
http://www.bfu.ch/Italian/medien/Documents/Sinus_it_def.pdf

Velocità: prima causa d'incidente
http://www.bfu.ch/Italian/medien/Pagine/2007_10_30.aspx

========================
upi - Ufficio prevenzione infortuni
Ufficio media
Laupenstrasse 11
CH-3008 Berna
Tel. +41 31 390 21 12


Velocità: prima causa d'incidente

Ricerca sinistrosità, l'upi pubblica il terzo rapporto SINUS

Nel 2006, il numero dei morti stradali è sceso del 10 per cento. Gli incidenti correlati alla velocità, tuttora dominanti, sono calati persino del 24 per cento. Per i conducenti giovani e sulle strade extraurbane il rischio è superiore alla media.
Un capitolo del rapporto SINUS 2007 dell'upi - Ufficio prevenzione infortuni analizza questa sinistrosità, presentando anche alcune possibili misure.
Gli incidenti correlati alla velocità presentano uno sviluppo soddisfacente: nel 2006, il numero dei morti èdiminuito di un quarto rispetto al 2005 (135 contro 178). Il maggiore uso di radar e gli intensificati controlli della velocità effettuati dalla polizia hanno portato frutti, come si evince dal calo degli elevati eccessi di velocità. Tuttavia la velocità non adeguata o l'eccesso di velocità rimane un fattore di rischio centrale nella circolazione stradale: per il 30 per cento circa di tutti i feriti gravi e morti nel 2006 è un fattore concomitante.

Il numero delle vittime di incidenti correlati alla velocità, però, non si presenta omogeneo per tutti gli utenti della strada. Mentre la somma dei feriti gravi e morti tra i passeggeri di automobili è scesa del 30 per cento negli ultimi 10 anni (da 1095 a 772), tra i motociclisti questa è salita del 15 per cento (da 348 a 399). Tra gli automobilisti risalta in particolare la fascia d'età compresa tra i 18 e i 24 anni: in rapporto alla loro numerosità della popolazione, questi presentano tre volte più vittime rispetto alle persone tra i
25 e i 44 anni!

Gli incidenti più gravi si verificano tuttora sulle strade extraurbane: benché su queste vengano percorsi solo tre su dieci chilometri, si registrano ancora sei su dieci morti nonostante la tendenza a un calo. I motivi principali: velocità, fuoriuscita e collisione con ostacoli fissi.
Urgono dunque migliorie continue nell'infrastruttura. Quali altre misure vanno adottate? La popolazione va sensibilizzata anche in futuro nei confronti dell'eccesso di velocità e vanno effettuati regolarmente dei controlli della velocità. La densità è da aumentare ulteriormente, in particolare sulle strade extraurbane pericolose e sulle strade frequentate dai motociclisti.
Inoltre, l'argomento della velocità va approfondito maggiormente durante la scuola guida.
A tale proposito il rapporto SINUS dice: "Queste misure sono ampiamente
note e accettate, vanno però sfruttate meglio."
Il rapporto SINUS (livello di sicurezza e sinistrosità nella circolazione stradale), una pubblicazione dell'upi e del Fondo di sicurezza stradale, intende essere un compendio per gli specialisti dell'antinfortunistica e per tutte le persone interessate all'argomento. In base a diversi punti (p. es. ferite, delinquenza e comportamento protettivo, atteggiamenti rispetto alla sicurezza) si valuta la
situazione attuale e l'evoluzione nella circolazione stradale, evidenziando i problemi da affrontare.
L'upi, il centro svizzero di competenza per la prevenzione degli infortuni, ne deduce i suoi capisaldi per l'attività antinfortunistica nella circolazione stradale.
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« Risposta #9 il: 07 Novembre 2007, 23:58:36 »

Bel documento, grazie per la segnalazione.

Non l'ho letto tutto ma qualche spunto di discussione lo si puo' trovare, perchè i dati vanno letti con cognizione di causa, altrimenti diventiamo come i giornalisti... smiley

Ecco un'affermazione apparentemente banale ed ovvia, con altrettanto ovvia considerazione:

Solo pochissimi incidenti motociclistici si verificano sulle autostrade. Quasi il 60 % degli incidenti gravi è occorso sulle strade urbane e il 40 % circa su quelle extraurbane 4. Nel 39 % dei casi si è trattato di sbandamenti/incidenti senza coinvolgimento di terzi che sono occorsi in misura superiore alla media sulle strade extraurbane e sui tronchi stradali.

Se ne può dedurre che i motociclisti sostanzialmente non sanno guidare, o sono esageratamente imprudenti, visto che quasi la metà, stando a quanto scritto sopra, si schianta da solo?

Certo che no! Tutto questo ha un importante difetto di fondo: se non c'è collisione con un altro veicolo, "il motociclista è caduto da solo".

Alzi la mano chi non è mai caduto "da solo" (o ha rischiato di farlo) per evitare l'impatto con la macchina dello stronzo di turno che gli ha tagliato la strada. A me capita praticamente tutte le volte che esco in moto. E non mi capita mai di rischiare di cadere per motivi causati solo da me stesso.

Per leggere e capire i numeri, "che non mentono mai", è necessario sapere come sono stati prodotti, a partire dai dati in input.

Analogo discorso con le cause d'incidente: la velocità è misurabile, anche a posteriori, e quindi è facile individuarla come "concausa d'incidente". La stanchezza di un guidatore, la sua impreparazione, il suo grado di scazzataggine dovuto al fatto che ha scoperto che la moglie gli fa le corna non sono misurabili, tantomeno a posteriori, quindi non potranno mai entrare nelle statistiche.

Chi ha percorso decine di migliaia di km in moto sa bene che le cose non stanno necessariamente come sono descritte in questi, pur eccellenti, studi.
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« Risposta #10 il: 08 Novembre 2007, 09:15:04 »

Autostrade/strade normali: a diritto & veloci (autostrade) ci vanno in tanti, quelli bravi si vedono alle curve, previste e -quelli piu' bravi- con imprevisti che riducono il margine di manovra e/o di errore altrui e proprio.
M'è capitato di assistere a un impressionante testacoda con botto sul guardrail, fatto del tutto da solo da un tipo che mi aveva sorpassato a oltre 180 in rettilineo, ma prima avevo raggiunto e sorpassato mentre andava a 100 in un tratto con leggere curve.

Sulle autostrade (non italiane) è difficile che qualcuno ti rasi prima la coda, poi il fianco (magari destro!) ed infine il muso = la guida è molto semplice.

Penso che occorra anche cercare di "uscire" un pò da un'ottica diciamo "individualista" = io sto andando correttamente (o poco meno) le stronzate altrui non posso e devo compensarle mai e comunque sarebbe totalmente colpa sua.
In sostanza il concetto della sete e del prosciutto crudo (quello toscano ben salato). Spero di essermi spiegato ... siamo alla tazza mezza piena o mezza vuota wink

p.s.
Un bravo prof spiegò il concetto di "coefficiente di sicurezza" ribattezzandolo "coefficiente di ignoranza".
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« Risposta #11 il: 08 Novembre 2007, 12:23:58 »

Il buon senso di quel che dici è innegabile.

Però il nostro compito qui è di fare corretta informazione, "formazione" ai nostri amici motociclisti, ma anche rompere le palle a chi, sfruttando quattro numerini messi in croce, trova puntualmente la scusa per "buttaccelo ne'cculo" (come più o meno dicono in Toscana).

E' chiaro che, quando mi aggrappo ai semimanubri della mia moto, accendo il cervello e cerco di far fare altrettanto ai miei eventuali compagni di viaggio. Ma sarei felice se anche gli altri (automobilisti, progettisti, legislatore...) facessero altrettanto. E noi siamo qui anche per questo.
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« Risposta #12 il: 08 Novembre 2007, 18:50:44 »

Citazione
ma anche rompere le palle a chi, sfruttando quattro numerini messi in croce, trova puntualmente la scusa per "buttaccelo ne'cculo"
andrebbe di lusso se ce lo mettessero solo li' grin

Certamente occorre rompere le palle ai chiaccheroni numerologhi che la fanno di molto facile, ma purtroppo nelle nostre file ci sono non pochi che "coprono" le proprie cazzate nascondendole dietro a quelle altrui, e non sempre lo scambio è alla pari.

Saltando il fosso: sulla strada cerco di difendere il mio territorio (= spazio vitale di manovra) viaggiando in mezzo alla mia corsia, eventualmente Serpeggiando, abusando del faro e dello stop, ... ... ... ne consegue una guida decisamente stressante e non rispettosa del codice.
All'estero invece mi godo moto e auto che e' una bellezza: o ci ficchiamo in testa tutti che sulla strada occorre cambiar stile o non se ne esce fuori da questo rimpallo di accuse.

============
Approfitto per segnalare che La Repubblica Firenze ha aperto dei forum:

Cosi-non-va http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Cosi-non-va/1374722

Incidenti stradali la campagna del Comune - È un'iniziativa utile? Meglio la prevenzione o il pugno duro?
http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Incidenti-la-campagna-del-Comune-Uccise-mia-figlia-ora-e-libera/1382273#commenta
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