http://www.unionesarda.it/DettaglioSardegna/?contentId=13893Una famiglia distrutta per la seconda volta. Il centauro morto sulla Ussana-Monastir era fratello di un giovane che perse la vita tre anni fa in un altro incidente.di IGNAZIO PILLOSU
A folle velocità su un'auto che procedeva nel senso opposto di marcia: così è morto ieri pomeriggio Giuseppe Mossa, 21 anni di Ussana, (nella foto) che poco più di tre anni fa aveva perso il fratello Ignazio, anch'egli vittima di un incidente motociclistico con molti, troppi, tratti in comune. L'età (avevano entrambi 21 anni) e la strada, la statale 466 che collega Ussana con Monastir.
IL FATTO. Peppe Mossa (come lo chiamavano gli amici) aveva appena oltrepassato Monastir ieri poco dopo le 16,30, in sella alla sua potentissima Kawasaki Ninja. Una sbandata, forse a causa della velocità elevata, all'uscita da una curva nel tratto della statale che si incrocia e scorre sotto la 131 Carlo Felice, avrebbe fatto perdere il controllo della moto al giovane centauro ussanese. Peppe Mossa, abilissimo alla guida delle due ruote, non è riuscito a riprendere il controllo del mezzo che è strisciato sull'asfalto per un centinaio di metri prima di invadere la corsia opposta di marcia: proprio nel momento in cui giungeva una Ford Mondeo station wagon. Come un missile, il bolide verde di Peppe Mossa, ha centrato in pieno l'auto, condotta da un compaesano, Giovanni Fadda, che viaggiava sull'auto in compagnia della moglie Carmela Massa e dei due figli piccoli di 8 e 4 anni.
SOCORSI INUTILI. L'impatto tra auto e moto è stato terribile. Il giovane centauro è rimasto intrappolato sotto le lamiere della vettura mentre la moto ha proseguito la sua folle corsa oltre la carreggiata, in un campo di stoppie. Il bolide si è disintegrato e ha preso fuoco: l'incendio che ne è scaturito ha bruciato l'area adiacente la statale 131 prima di esser spento dai vigili del fuoco e dagli uomini della Forestale. Peppe Mossa è morto sul colpo. Il suo corpo, sotto la station wagon, è stato liberato dai vigili del fuoco. Sul posto anche un velivolo dell'elisoccorso, ma è stato tutto inutile. I sanitari del 118 a quel punto si sono rivolti verso gli occupanti della Mondeo. Nessuna conseguenza seria per Giovanni Fadda e per i suoi familiari, diretti in un centro commerciale, che sono stati comunque trasportati in ambulanza al pronto soccorso del Marino di Cagliari. Qualche preoccupazione solo per il più grande dei fratellini, colpito al viso dall'air bag.
23/09/2007 13:30
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Ho il morale a terra, sono svogliato e oltre allo sconforto ho tanta rabbia dentro. Con Peppe e il fratello Ignazio si andava nello stesso Circuito e ci si forniva nello stesso negozio di moto...
Questa settimana ero contento per il premio e ora è arrivata questa mazzata...
Mi sto facendo un culo così tra guard rail manuteznione delle strade ecc, ma se si continua a guidare così non si arriva da nessna parte, anzi si arriva in camposanto, trascinando a volte anche chi non c'entra.
E ciò non è accettabile, la moto serve per conoscere amici, serve per stare insieme, la moto è vita, non può essere un modo per morire.
Non è sfortuna, e lo sappiamo benissimo, e dipende tutto da noi non fare la stessa cosa quando ci mettiamo in sella, anche perché rischiamo di coinvvolgere altri.
Gli era andata bene tantissime altre volte, guidando così che dovesse succedere prima o poi era inevitabile...
Ed è questo che mi fa rabbia, capisco un colpo di sonno, un errore, anche grave, ma involontario, ma vedere una persona che conoscevo buttare via la vita per una fesseria è una mazzata che fa male il doppio. :bye:
Oltre ala famiglia mi dispiace per quel povero cristo che si visto entrare una persona dentro la macchina, che si è trovato, senza colpa, la vita distrutta, perché sonoshock che non si superano.
Ciao fratello guardaci da lassù.
LAMPEGGI!!!