Data notizia: 07-03-2008
Scooter contro jeep, muore a 24 anni
Un ragazzo di 24 anni è morto giovedì pomeriggio, alla guida del suo scooter, sulla strada che dal Bracco scende a Moneglia, poco prima di San Saturnino: Vincenzo Cirrone, originario di Perugia, sarebbe diventato papà tra venti giorni e lascia nella disperazione la sua compagna, Chiara Musso, ventenne monegliese, con la quale abitava in località Tessi.
Il giovane si è schiantato contro un Defender della protezione civile, condotto da Alberto Guala, 60 anni, volontario di Sestri Levante, titolare del campeggio Rio Gaio di Moneglia, il quale stava rientrando a casa dopo aver lavorato tutta la mattinata per spegnere il rogo che aveva devastato la collina di Novano. «Me lo sono trovato davanti prima di una curva. Non ha fatto nemmeno in tempo a frenare», racconta l'uomo, ancora sconvolto.
Lo scooter ha urtato frontalmente la jeep, il ventiquattrenne ha battuto violentemente il torace contro il cofano ed è stato sbalzato a terra, a qualche metro di distanza. Il fuoristrada ha sbandato, dopo una frenata lunga venti metri, e ha trascinato con sé lo scooter. «Sono sceso di corsa, ma il ragazzo non respirava più. Non si muoveva. Ho chiamato il 118 e il 112. È stato terribile. É terribile. Non si può morire così, a 24 anni. Anche io ho un figlio di 20 anni e prego ogni volta che esce di casa in motorino».
Non abitava lontano, il figlio di Guala e Vincenzo Cirrone, che da due anni viveva a Tessi con Chiara. La giovane, prossima a partorire (il termine della gravidanza è fissato alla fine del mese), è stata avvisata della tragedia dal fratello maggiore, nel pomeriggio, poco dopo l'incidente: per lei lo choc è stato tremendo. Da casa, sulla scena dell'incidente, è scesa la zia materna della ragazza. Insieme a una cugina, che stava passando proprio di lì, la donna ha assistito impietrita ai rilievi condotti dai carabinieri di Moneglia e da una pattuglia del nucleo radiomobile di Sestri Levante. I militari hanno dovuto interrompere il traffico, essendo praticamente bloccata tutta la strada, con il fuoristrada fermo da una parte e il corpo del ragazzo, pietosamente coperto da un lenzuolo bianco, disteso sull'altra. La strada è stata riaperta solo a tarda sera, dopo l'esame del medico e il consenso del magistrato alla rimozione del corpo, trasportato all'obitorio dell'ospedale di Sestri Levante, dove sarà effettuata l'autopsia.
Erano le 15.20 quando è accaduta la tragedia. L'impatto tra il Defender e lo scooter è stato tremendo, senza scampo per il giovane. Il 118, avvisato dal volontario della protezione civile coinvolto nello scontro, ha inviato sul posto l'automedica e un'ambulanza della Croce Azzurra di Moneglia, con tanto di defibrillatore. I militi sono riusciti a rianimare il giovane: per qualche istante il suo cuore ha ripreso a battere, ma solo per pochissimo, poi Vincenzo s'è arreso. L'esatta dinamica dell'incidente, però, è ancora da chiarire. Per poter eseguire gli accertamenti del caso, e per stabilire un'eventuale responsabilità del volontario, il pubblico ministero Gabriella Dotto, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Alberto Guala risulta indagato: «Sono distrutto, io non avevo mai avuto un incidente stradale prima d'ora e ripeto continuamente a mio figlio di stare attento a questa strada». Il 9 agosto dell'anno scorso, un altro ragazzo di Moneglia, P. P., 21 anni, aveva avuto un incidente sulla stessa strada, poco più in basso rispetto al punto di ieri: s'era schiantato in moto contro un'auto. Lui si era salvato, Cirrone purtroppo non ce l'ha fatta.
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