E' TOCCATO ANCHE A ME

[Davide Barin]

Nella vita si danno per scontate molte cose: le nostre abitunini, le persone che lasciamo a casa quando partiamo e che siamo sicuri ritroveremo alla sera, quelle che si vedono ogni tanto e alle quali rimandi per mille impegni che ritieni più urgenti, alla domenica prossima.
Poi una mattina, ti chiemano e ti dicono che una di quelle persone ora non c'è più. Non potrai più programmare quel giro in moto, non potrai più farti una sana pescata asieme.
"Non ho tempo, il figlio piccolo, il lavoro..."
Gesti oramai automatici e senza sentimento, sempre alla rincorsa di quel tempo che ci scappa e che corre più veloce di noi.
Non abbiamo più tempo per sederci al bar con gli amici a chiacchierare, mangiamo con gli occhi alla TV per cercare di capire dal TG cosa avviene nel mondo, mentre il tuo mondo è lì che ti guarda e tu lo ignori.

Cosa ci sta accadendo? E' il progresso questo? E' vita? per cosa viviamo? Per non avere nemmeno il tempo di andare al parchetto con tuo figlio perchè rincasi che già dorme?

Caro Bruno, l'infanzia che abbiamo passato assieme nella grande casa della nonna scorre nei miei ricordi a rallentatore in questi giorni, le battaglie e le scorribande con le prime compagnie, tu "portellato" ed io orgolioso di ssere quel cugino più grande che ti ha portato con se nelle prime esperienze lavorative.

Ora quelle maledette lamiere di acciaio ti hanno strappato da noi, solo a Natale ci eravamo ripromessi di stare più insieme, la nonna era mancata da poco, quel collante che ci teneva sempre tutti uniti.
Ricordo ancora quel maledetto pomeriggio che ho visto la tua fiammante moto lì sotto casa: "lo chiamo  poi, ma ora devo scappare dai clienti"...

Basta ora mi hanno toccato dove non dovevano ora sono cavoli vostri: farò di tutto perchè la tua morte non sia inutile! Non riusciremo a cambiare le cose in poco tempo, ma goccia su goccia questa roccia la romperemo!

Molti di voi purtroppo sanno cosa sto provando, sanno quanto inverosimile sia questo momento e spero mi perdoneranno per questo ennesimo sfogo, ma non riesco a farmene una ragione.

dacci una mano cugino mio, stringetevi forte tutti voi lassù e dateci una mano affinchè altre famiglie non vivano più questo assurdo dolore. 

[Ldx]

Quanto mi identifico in quello che scrivi! Anche io, come tanti noialtri, troppo spesso me ne esco con un "non ho tempo", "appena sarà possibile" e cose di questo genere. Poi però il tempo passa...

E poi... quanto è vero che NON TOCCA SEMPRE "AGLI ALTRI". Noi che ci sentiamo un po' più esperti, più "navigati", crediamo che se siamo ancora in piedi è grazie alla nostra tecnica, alla nostra bravura, perchè ci sappiamo fare con la manetta ed il manubrio...

NO!

Abbiamo solo avuto più fortuna, soprattutto quando eravamo più pivelli; tanti non hanno mai fatto in tempo a diventare "esperti". Ogni tanto ci ripenso: in quante e quali occasioni sarebbe bastato un attimo in più o in meno ed invece di prendere solo uno spavento avrei potuto lasciare la pelle.

Ma la fortuna non sarà sempre lì a salvarci. Non l'ha fatto con Bruno, nè con tanti altri.

E' strana la vita, come dicevi tu, sei stato colpito in modo doloroso proprio mentre tanti motociclisti hanno scoperto che esiste questo problema ENORME ma sconosciuto ai più: ci stanno conoscendo come Associazione, tanti si stanno iscrivendo, grazie soprattutto al semplice ma importante gesto di Daniel Pedrosa di domenica scorsa.

Quindi...

Da parte nostra dobbiamo continuare, dobbiamo dare tutto ciò che possiamo per migliorare le cose, perchè i nostri figli (io ne ho due, di cui una è già in età da due ruote) possano circolare su strada con più consapevolezza e con meno rischio di essere castigati per tutta la vita dalle "protezioni" che dei valenti ingegneri ed amministratori hanno progettato ed installato "per la nostra sicurezza".

C'è stato qualche attimo di scoraggiamento, ma ora so che continuerò a rompere le scatole ai nostri "fratelli" su due ruote, continuerò a tentare di fargli capire che non è bravo chi fa più casino con la marmitta ma chi ha davvero il controllo del proprio mezzo e dell'ambiente in cui si muove, fargli capire che non è bravo chi sa impennare bene ma chi sa frenare bene e soprattutto quando non è troppo tardi...

E continueremo a rompere le scatole -anche se questo è già più difficile- agli amministratori ed agli "ingegneri" che si "preoccupano" per la nostra sicurezza.

Un abbraccio, ma con le maniche rimboccate.

[Ornella0357]

tutto il mio appoggio morale per questa e per tutte le disgrazie che purtroppo sono accadute, accadono e continueranno ad accadere e delle quali la maggior parte evitabili se solo ci fossero barriere di sicurezza adeguate...

per quanto riguarda nello specifico il problema dei guard-rail,  forse ne sarete già al corrente, vorrei segnalarvi questa iniziativa:
"Motociclisti per la Vita in protesta contro i Guard-Rail pericolosi"

http://www.motoclub-tingavert.it/t244837s.html

[dero]

Anche noi siamo ormai in forte mobilitazione. Purtroppo si decide sempre quando per qualcuno è troppo tardi. è un po' come dire "non ho tempo"... c'è il problema, siamo colpiti ma non si fa niente. Poi vedere un amico sdraiato in terra senza possibilità di rialzarsi ti fa scattare.
sabato e domenica saremo su una tv locale, iniziative, divulgazione d'informazione, gente che ci supporta ecc... per poi contribuire a portare tutti alla manifestazione di tingavert...

fare questo, mi fa stare meglio!

[Ldx]

Ottimo, l'informazione seria e la divulgazione sono estremamente importanti.

Attenzione però, perchè nel momento in cui ci si inizia a confrontare con "l'esterno" le cose diventano moooolto più complicate: fintanto che si parla tutti la stessa lingua è tutto facile, ma poi lì fuori non è facile farsi capire.

Comunque bene, procedete così!