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Quando ho iniziato a conoscere gli automobilisti
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Autore Topic: Quando ho iniziato a conoscere gli automobilisti  (Letto 5388 volte)
desmonly
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« il: 01 Settembre 2006, 10:10:00 »

Premetto che sono anche automobilista, e che amo anche la mia auto, ma mi riferisco a quella categoria di automobilisti killer.
Era il 5 settembre del '91, in moto stavo percorrendo una via cittadina ed affrontando una curva proprio davanti all'ospedale civile di Udine; la mia velocità non era "codice", andavo circa a 10 km/h in più dei fatidici 50.
In corrispondenza della traversa che collega la strada alla mia sinistra all'ingresso dell'ospedale (sulla mia destra), compare un missile rosso, all'improvviso, da dietro un edificio che si affaccia sull'incrocio.
Mi sposto verso destra e contemporaneamente pinzo per bloccare, ma l'auto rossa è troppo veloce e invece che fermarsi allo STOP continua la sua corsa, centrandomi in pieno sulla sinistra.
La mia caviglia sinistra viene triturata tra il paraurti metallico dell'auto e la moto, la cui pedalina si spezza e mi apre per benino la gamba.
Non mi ricordo di aver volato così tanto, ma sento un colpo (grazie zainetto pieno di libri che eri a proteggere la mia schiena!!!) e mi ritrovo con la schiena contro il muro del parcheggio dell'ospedale. La scena non è bella, il sangue a terra è tanto, ma per fortuna l'ospedale è lì...!
Frattura multipla pluriframmentata di tibia e perone sinistri, recisione totale del tendine d'achille, ferita lacero-contusa perimetrale alla caviglia, successiva ischemia al piede.
Solite cose...intervento lungo, sintesi, tenorrafia al tendine, mesi con le stampelle...ora per fortuna rimangono solo tante cicatrici e qualche dolorino.
L'investitore? Un uomo di 73 anni, che secondo i testimoni continuava a ripetere che essendo in moto e che correvo tantissimo; poi è stato anche perseguito per omissione di soccorso, in quanto voleva andarsene mentre mi stavo dissanguando a terra...
Questo è stato il mio incontro ravvicinato con gli automobilisti killer. smiley
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« Risposta #1 il: 01 Settembre 2006, 12:41:58 »

non male come comportamento il vecchietto,mi spiace per te e anche x la moto..spero almeno che i soccorsi siano arrivati in fretta  wink
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desmonly
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« Risposta #2 il: 01 Settembre 2006, 13:00:42 »

In effetti, essendo successo fuori dall'ospedale, i soccorsi sono arrivati nel giro di 5 minuti.
Mi hanno detto che se fossi stato più lontano forse adesso avrei una protesi... sad
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Bray
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« Risposta #3 il: 02 Settembre 2006, 10:37:23 »

Ciao Desmonly,
La tua terribile avventura (per fortuna ora solo un brutto ricordo) purtroppo è cronaca di tutti i giorni...Purtroppo davvero.
E' accaduta una cosa simile anche al mio ragazzo,stessa età (nel '92), in sella alla sua vespa 125, un ottantenne gli ha tagliato la strada e lui si è rotto tibia e perone...Il tuo incidente è stato molto più grave perchè la tua gamba ha impattato direttamente con l'auto, mentre invece lui si è fatto male cadendo dalla vespa (urtando la gamba col manubrio).
Queste esperienze segnano...
Ma la moto è rimasta la sua passione (come lo è per te immagino), tant'è che ha convertito alla moto anche me, ma evita il più possibile di girarci in città...urbe selvaggia!
Lampeggi wink

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« Risposta #4 il: 11 Settembre 2006, 13:38:58 »

Difatti in città ed agli incroci mi assale ancora adesso una specie di ansia che non mi tranquilizza sicuramente...Mi dispiace per il tuo ragazzo, ma anche a lui è andata bene, alla fine, e questo è ciò che conta!
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zanzara
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« Risposta #5 il: 12 Settembre 2006, 01:47:53 »

Per le infrastrutture stradali si può fare molto e SI DEVE FARE molto, per quanto riguarda il comportamento altrui, si a parte far notare gli sbagli agli amici non ci si può far niente.

L' unica cosa è accettare, per quanto ci faccia incavolare, la situazione e comportarci di conseguenza: tenere una velocità che ci permetta di far intempo di VEDERE ciò che succede, CAPIRE la situazione, RAGIONARE per capire il da farsi e AGIRE, mettendo in pratica la soluzione.
Ovviamente per fare ciò bisogna tenere sempre la distanza di sicurezza, se no, alla minima cavolata altrui (inchiodata improvvisa, svolta non segnalata) non si ha materialmente lo spazio per mettere in pratica le 4 operazioni.

Molti , a causa di brutte esperienze, hanno smesso dia andare in moto, altri la usano solo in pista.
Per divertirmi ho acquistato una RS250 del 2003 e l' ho fatta da pista, ma a le passeggiate continuano a piacermi e non me ne voglio privare, perciò non ho mai venduto le 2 125 acquistate a 16 e 18 anni (motard e sportiva) , moto divertenti, ma facili da controllare e che consentano di tenere velocità apropriate alle strade (con una sbk, che è fatta per correre, neanche volendo si riesce a tenere una velocità proporzionata alla strada).

L' abbigliamento, se ci passa un camion sotto o finiamo su un guard rail può fare ben poco, ma in tutti gli atri casi può fare miracoli, infatti nella maggioranza dei casi chi si fa male non è che ha incidenti ad alta velocità, ma chi è vestito in modo non adeguato.
Che gli amic dicano che io sono esagerato non me ne frega niente, mi sono bastate le 2 volte al pronto soccorso e 2 estati e mezza rovinate, non me ne frega niente, senza integrale, tuta, airbag, stivali e guanti la moto neanche la prendo, anche se è per brevi tratti.
Se fa troppo caldo o non fa a vestirmi da moto vado in macchina o in pullman.
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