Premetto che sono anche automobilista, e che amo anche la mia auto, ma mi riferisco a quella categoria di automobilisti killer.
Era il 5 settembre del '91, in moto stavo percorrendo una via cittadina ed affrontando una curva proprio davanti all'ospedale civile di Udine; la mia velocità non era "codice", andavo circa a 10 km/h in più dei fatidici 50.
In corrispondenza della traversa che collega la strada alla mia sinistra all'ingresso dell'ospedale (sulla mia destra), compare un missile rosso, all'improvviso, da dietro un edificio che si affaccia sull'incrocio.
Mi sposto verso destra e contemporaneamente pinzo per bloccare, ma l'auto rossa è troppo veloce e invece che fermarsi allo STOP continua la sua corsa, centrandomi in pieno sulla sinistra.
La mia caviglia sinistra viene triturata tra il paraurti metallico dell'auto e la moto, la cui pedalina si spezza e mi apre per benino la gamba.
Non mi ricordo di aver volato così tanto, ma sento un colpo (grazie zainetto pieno di libri che eri a proteggere la mia schiena!!!) e mi ritrovo con la schiena contro il muro del parcheggio dell'ospedale. La scena non è bella, il sangue a terra è tanto, ma per fortuna l'ospedale è lì...!
Frattura multipla pluriframmentata di tibia e perone sinistri, recisione totale del tendine d'achille, ferita lacero-contusa perimetrale alla caviglia, successiva ischemia al piede.
Solite cose...intervento lungo, sintesi, tenorrafia al tendine, mesi con le stampelle...ora per fortuna rimangono solo tante cicatrici e qualche dolorino.
L'investitore? Un uomo di 73 anni, che secondo i testimoni continuava a ripetere che essendo in moto e che correvo tantissimo; poi è stato anche perseguito per omissione di soccorso, in quanto voleva andarsene mentre mi stavo dissanguando a terra...
Questo è stato il mio incontro ravvicinato con gli automobilisti killer.