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Articolo su EuroMoto Dicembre 2006

Questo articolo sull'AMI è su EuroMoto di Gennaio 2007.

Sicurezza: Chi mi "AMI" mi segua

Parla Marco Guidarini, Presidente dell'Associazione Motociclisti Incolumi

Marco Guidarini è innanzitutto un motociclista, e questo, dato il suo impegno di fondatore e presidente dell'AMI (Associazione Motociclisti Incolumi, www.motociclisti-incolumi.com), è un dato necessario e prevedibile.
Guidarini svolge una professione che col motociclismo ha a che fare quando qualcosa va storto: è medico ortopedico, specializzato in traumatologia, e opera al 118 dell'Ospedale di Siena. Inoltre è istruttore di guida sicura F.I.M. e, insomma, è un signore che quando parla sa quel che dice, perché la sua esperienza di motociclista è corroborata da basi scientifiche. Per questo - quando gli parli - non nasconde di essere deluso dal modo in cui le istituzioni affrontano il problema della sicurezza stradale, in particolare quando ci sono le due ruote di mezzo.
Dato che Marco ha un sacco di energia e un sacco di argomenti e ogni suo discorso è una piena inarrestabile, l'abbiamo costretto a condensare l'attività della sua associazione in una decina di punti equamente suddivisi fra passato e futuro: la metà riguardano i successi ottenuti dall'AMI dalla fondazione (anno 2003) ad oggi, e l'altra metà gli obiettivi che l'associazione si pone per il futuro.

5 successi dell'AMI

  1. Aver dimostrato, attraverso una serie di crash test svolti in Francia presso il L.I.E.R. (Laboratoire d'essains Inrets Equipments de le Route), che per i motociclisti un guard-rail costruito secondo norme di sicurezza specifiche - ossia senza spazi aperti fra banda contenitiva e terreno - risulta infinitamente meno pericoloso di uno tradizionale. Una soluzione che, se applicata su ampia scala, potrebbe salvare molte vite.
  2. Aver definito l'applicabilità del concetto di "riserva di sicurezza" alla circolazione stradale. Il principio deriva dalla cosiddetta "ridondanza" su cui si basano gli standard di sicurezza aeronautici e quelli applicati agli sport estremi. In altre parole, si tratta dell'adozione di determinate contromisure che prevedono la possibilità d'errore umano (come gli spazi di fuga nelle piste, il secondo paracadute ad apertura automatica per chi fa skydiving, oppure l'ambiente asettico in una sala operatoria). Alcuni Paesi europei, a questo proposito, perseguono la creazione di "forgiving roads", strade che perdonano l'errore umano, e perciò sono prive, per esempio, di ostacoli fissi inutili e pericolosi. Rendere "collassabili", grazie a punti di rottura predeterminati, i supporti dei segnali stradali, sarebbe un piccolo passo verso il concetto di "forgiving road".
  3. Essere riusciti ad avviare una serie di corsi di guida stradale sicura, in cui oltre alle tecniche di guida avanzate sono affrontati i temi della prevenzione dell'incidente fondata sull'analisi del comportamento degli altri utenti.
  4. Aver avviato, in collaborazione con la TuttoMotoRacing ed il Florence Racing Team, corsi di pilotaggio a livelli differenziati all'interno dell'Autodromo di Magione, in Umbria.
  5. Una collaborazione con un'autoscuola, al Romano di Arquata Scrivia (AL), che ha proposto lezioni specifiche sulle tecniche di guida sicura. Un esperimento che ci piacerebbe ripetere in altre autoscuole.

5 obiettivi dell'AMI

  1. La messa in sicurezza di tutti i guard-rail mediante l'adozione di una banda protettiva che chiuda lo spazio tra la "lama" principale ed il terreno, coprendo anche gli elementi di supporto, i più pericolosi per i motociclisti.
  2. L'eliminazione dei guard-rail inutili, che come tali sono potenziali pericoli per i motociclisti, dal momento che costituiscono un ostacolo ove, invece, potrebbe esserci uno spazio di fuga. Così facendo, secondo le nostre stime, si dovrebbe eliminarne circa il 40% del totale...
  3. Promuovere l'approvazione e omologazione in via esclusiva di supporti per la segnaletica verticale di tipo deformabile o collassabile, ovvero non traumatizzante. In Italia si preferisce lavorare sulla repressione e sull'educazione stradale perché circa il 70% degli incidenti è dovuto a errore del guidatore. Ma sarebbe il caso di esaminare anche le cause di lesioni, oltre il 50% delle quali dipende da fattori legati alla qualità delle infrastrutture (errata collocazione, manutenzione assente, traffico eccessivo in rapporto al dimensionamento originario).
  4. Promuovere l'istituzione di un'authority di controllo della qualità delle infrastrutture, preferibilmente in collaborazione con un'associazione dei consumatori.
  5. Favorire la costruzione di nuovi autodromi "minori" e la riduzione dei costi delle giornate in pista, diffondere i corsi di guida sicura e quelli finalizzati al recupero dei punti patente in autodromo.




Da Ldx, Sabato, 30 Dicembre 2006 16:36, Commenti(0)
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