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Anche le auto non sono incolumi

Non solo le moto sono in pericolo!

Di seguito alcuni articoli ed immagini presi da internet, dove si dimostra quanto pericolosi siano, in certe situazioni i guard rail!

Per il caso di Pordenone, abbiamo contattato il giornalista che segue il caso e sembra riesca a metterci in contatto con il PM per una consulenza e per rendere giustizia alla vittima della disgrazia.

(tornate a trovarci in questa pagina, sicuramente metteremo del materiale nuovo)


Gazzettino di Pordenone - Mercoledì, 3 Settembre 2003

Automobilista "ucciso" dalle barriere: dopo l’imputazione coatta e il pm Facchin ne chiede la rimozione all’Anas
Guard rail killer da sequestrare
Per la Procura c’è un pericolo permanente: il provvedimento tutela la pubblica incolumità

Il presunti guard rail killer (un determinato tipo di barriere finite sotto accusa perché avrebbero causato la morte di due persone finite fuori strada con l'auto, ndr) devono essere posti sotto sequestro. È quanto, ieri mattina, ha formalizzato il pubblico ministero Federico Facchin, chiedendo al giudice delle indagini preliminari di autorizzare il sequestro delle barriere su tutte le strade del Friuli Venezia Giulia o della Provincia di Pordenone, di competenza dell'Anas o di altri Enti (strade Statali, Provinciali e Comunali). In sostanza che Anas o altri Enti procedano alla rimozione delle parti finali dei cosiddetti guard rail "killer". Il provvedimento - sarebbe l'interpretazione del sostituto procuratore Federico Facchin - avrebbe per motivazione la tutela della pubblica incolumità.
Perché la Procura pordenonese ha deciso di chiedere il sequestro preventivo dei guard rail? Tutto parte dall'incidente stradale nel quale perse la vita un giovane ungherese. Definita con il patteggiamento la posizione del conducente, accusato di omicidio colposo, il giudice delle indagini preliminari Eugenio Pergola, respinte due richieste d'archiviazione dell'allora pm (ora emigrato in Emilia Romagna) Simone Purgato, ha ordinato di procedere all'imputazione coatta di omicidio colposo (responsabilità generica e non specifica) di tecnici dell'Anas e dell'imprenditore che installò il guard rail, ritenendo che meritassero di essere approfondite eventuali ulteriori responsabilità oltre al quella del conducente.

A quel punto il pm Facchin ha necessariamente dovuto procedere alla richiesta di sequestro preventivo della parte finale dei guard rail (quello specifico modello) sulle strade del Friuli Venezia Giulia o in subordine della provincia di Pordenone (sia quelli installati per conto dell'Anas che quelli piazzati da altri Enti). La loro presenza, presa per buona l'interpretazione del giudice, costituisce infatti un pericolo permanente per gli utenti della strada. Per tale motivo il sequestro è un provvedimento dovuto a tutela della pubblica incolumità.

In subordine al sequestro il pm Facchin chiede la sostituzione del modello di guard rail definito killer, con altri ritenuti - a stretto rigore tecnico magari nominando dei consulenti - più idonei a tutelare la sicurezza, concedendo un determinato periodi di tempo agli Enti gestori delle strade.

Ora toccherà al giudice delle indagini preliminare esaminare la richiesta della procura e decidere se accoglierla o meno.

Roberto Ortolan

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Il proseguo dell'articolo precedente

Sabato, 13 Settembre 2003

TRIBUNALE
Il giudice: no al sequestro dei guard-rail


Dopo un'articolato esame degli elementi giuridici, il giudice delle indagini preliminari Francesco gambato Spisani ha bocciato la richiesta di sequestro dei guard rail (un determinato tipo) installati sulle strade del Friuli Occidentale (o del Friuli venezia Giulia) dall'Anas (o da altri Enti gestori di strade). La richiesta di sequestro era stata avanzata dal pubblico ministero Federico Facchin al termine di un procedimento penale per omicidio colposo. In alternativa il sostituto procuratore chiedeva che venisse concesso un determinato tempo all'Anas per sostituire i guard rail ritenuti pericolosi.
Il processo era stato avviato dopo la morte di un passeggero di un'auto, che era andata a schiantarsi contro un guard rail . Il conducente dell'auto aveva chiesto e ottenuto di patteggiare la pena. In relazione all'ipotesi d'accusa di omicidio colposo prospettata nei confronti del titolare dell'azienda che aveva installato il guard rail e dei dirigenti dell'Anas, responsabili della gestione della strada, il giudice dell'udienza preliminare Eugenio Pergola (ma prima di lui alle stesse conclusione era giunto anche il collega Rodolfo Piccin per un altro caso analogo) aveva ordinato l'imputazione coatta.

A quel punto il sostituto procuratore Facchin, ritenendo che la presenza dello specifico tipo di guard rail rappresentasse un pericolo permanente per i cittadini utenti della strada, ha chiesto il sequestro preventivo degli stessi guard rail .

Una tesi che, già durante l'udienza preliminare, era stata criticata dal legale dell'Anas avvocato Valter Santarossa, secondo il quale - sulla base di studi statistici effettuati dall'azienda sul numero e le cause degli schianti - lo specifico tipo di guard rail era il migliore attualmente sul mercato dal punto di vista della sicurezza. Una tesi che è contestata non solo dalla procura, ma anche dai legali dell'associazione "Motociclisti-incolumi".

Il giudice Gambato Spisani, esaminata attentamente la richiesta di sequestro della procura, ha deciso di respingerla, ritenendola non totalmente infondata in quanto non spiega ne come debba avvenire la sostizione delle protezioni, ne se la loro rimozione non sia causa di problemi maggiori per la sicurezza. Forse - è la conclusione - servirerbbe un ulteriore consulenza tecnica.

Ro

e qui interverremo noi portando la nostra esperienza...

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Galliera. Allevatore di cavalli da corsa, 55 anni, muore perdendo il controllo della sua Mercedes sull'A13 a Occhiobello Contro il guard-rail: decapitato
Gravemente ferito l'amico trevigiano in auto con l'imprenditore

di Enrico Ferro

GALLIERA. E' morto uscendo da solo di strada con la sua Mercedes. Antonio Ceccato (nella foto), 55 anni, residente a Galliera Veneta in via Belluno 13, è stato decapitato dal guard-rail che ha sfondato il parabrezza. L'ha colpito all'altezza del collo, uccidendolo in pochi istanti.
In fin di vita il passeggero che era al suo fianco, Umberto Vettore, 61 anni, pensionato della Montedison di Treviso, dove abita in via strada Ghirada 100. L'incidente è successo lungo l'autostrada A13 in carreggiata Nord, all'altezza di Occhiobello. Era mezzanotte e un quarto quando al chilometro 51 la Mercedes Clk con a bordo i due amici, ha iniziato a sbandare. L'auto è finita tutta a destra, cozzando per una cinquantina di metri contro il guard-rail. L'interruzione di quel tratto di protezione e l'inizio di uno nuovo è stato letale. La lamiera a tripla onda è penetrata nel parabrezza della vettura, centrando Ceccato.
Nulla da fare: come sta scritto nel referto del 118, l'uomo è morto per decapitazione. Critiche le condizioni dell'amico trevigiano, rimasto incastrato nell'abitacolo distrutto e attualmente ricoverato in rianimazione a Rovigo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le pattuglie della polizia stradale di Altedo. Sarà compito degli agenti ora stabilire le cause dell'uscita di strada. Al momento dell'incidente non pioveva, il traffico era scarso. Probabilmente determinante la velocità. Forse il conducente è stato colto da un colpo di sonno.
La tragedia si è compiuta quando una pattuglia dei carabinieri di Cittadella si è recata in via Belluno 13 per avvisare i familiari alle 3 del mattino. Ceccato era molto noto in paese. Titolare di un laboratorio artigianale di confezioni, da un anno aveva cessato l'attività buttandosi a capofitto sul suo hobby: le corse dei cavalli. Ceccato era un vero appassionato. Nel corso degli anni era anche riuscito a comprare stalloni, da rivendere poi alle varie squadre che competono nelle gare ippiche. L'altra notte, prima di morire, era stato all'ippodromo di Bologna con Vettore per vedere uno dei suoi cavalli in gara. Una cosa che faceva spesso e che circa un anno fa l'aveva spinto fino a Parigi per vedere il mitico Varenne. Era un assiduo frequentatore delle Padovanelle.
Ceccato lascia la moglie Teresa e il figlio Stefano. Il funerale probabilmente all'inizio della prossima settimana a Galliera. Nel frattempo la salma è custodita all'obitorio dell'ospedale di Rovigo, dove i medici dovranno eseguire l'autopsia. Probabilmente per tentare di fare luce sulle cause dell'uscita di strada. Profonda commozione anche a Galliera, dove Antonio Ceccato era una persona stimata da tutti.

da il mattino di Padova del 28 giugno 2003

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Da il Resto del Carlino di Ravenna del 17 settembre 2001

Un altro incidente, spaventoso per la sua dinamica, è accaduto ieri mattina poco prima delle 11 sulla E45 sulla corsia che va verso Ravenna all'altezza del sovrappasso 66 nel territorio di Mensa Matelica. Una Ford Focus familiare è improvvisamente sbandata finendo contro il guard rail di destra. Gli agenti della Polstrada di Cesena stanno cercando di ricostruire la meccanica del sinistro. Il guard rail ha 'infilato' la carrozzeria dell'auto dal lato anteriore del conducente ed ha percorso l'abitacolo in diagonale uscendo dal lato posteriore destro. Dentro l'automobile c'erano tre donne e due uomini, tutti di Cesena. Ad avere la peggio è stato il conducente, un trentenne di Cesena che rischia l'amputazione della gamba. E' stato trasportato con l'eliambulanza all'ospedale di Ravenna. Sempre a Ravenna è stata trasportata anche una ragazza di 16 anni. Gli altri tre occupanti dell'auto sono stati portati invece all'ospedale di Cesena. Si tratta di due ragazze di 20 e 23 anni e di un uomo di 30 anni.


Alcune immagini trovate in internet che dimostrano chiaramente quanto pericoloso sia prendere frontalmente l'inizio di un guard rail.
Soluzioni differenti, il mercato le offre è che costamno molto!




Da Ldx, Domenica, 08 Gennaio 2006 17:25, Commenti(0)
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