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Via i guardrail-killer dalle strade - 50 incatenati sulla Variante - Da lanazione.it

Via i guardrail-killer dalle strade - 50 incatenati sulla Variante

Da lanazione.it

Clamorosa protesta dei motociclisti per chiedere la sostituzione delle barriere

incatenati La Spezia, 22 agosto 2011 - UNA CATENA d'acciaio legata ai polsi per protestare contro la pericolosità dei guard rail. Protagonisti, una cinquantina di motociclisti che ieri mattina hanno invaso pacificamente la variante Aurelia per esprimere il proprio dissenso contro quelle ‘ghigliottine di metallo' che ogni anno mietono migliaia di vittime in tutta Italia.

Una manifestazione simbolica ed ordinata quella organizzata all'altezza del bivio per Galere dai ‘Motociclisti doc' di Polverara, con i centauri che si sono incatenati proprio a quei guard rail ‘assassini' contro i quali da anni le associazioni ed i motoclub d'Italia stanno combattendo una vera e propria battaglia.

LA PERICOLOSITÀ delle barriere di sicurezza è ormai una triste realtà per i centauri italiani: ogni anno sono almeno 1500 i motociclisti vittime di incidenti causati dall'impatto col guard rail. In molti hanno risposto all'iniziativa, non solo i bikers tesserati per i motoclub spezzini e delle province limitrofe ma anche semplici appassionati delle ‘due ruote' che hanno voluto dare il proprio sostegno alla causa.

«Presto organizzeremo altre iniziative
spiega il presidente dei ‘Motociclisti doc', Massimo Scodella - questa non rimarrà una manifestazione isolata. Ormai in tutta Europa si è provveduto a sostituire queste trappole mortali, ed è giusto che anche in Italia si lavori affinché i guard rail vengano rimpiazzati da protezioni più sicure anche per i motociclisti».

LA PROTESTA che arriva a otto mesi di distanza dall'appello al prefetto della Spezia, presto giungerà anche a Roma, attraverso una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Queste protezioni - ribadisce Fabio Iafrate, presidente del club ‘Street Knights' - sono valide solo per le autovetture. Lavoro al 118, sono bene le lesioni provocate dall'urto con questo tipo di guard rail, questa non è sicurezza. Da anni stanno studiando soluzioni al problema, ora è arrivato il momento di metterle in pratica».

«Ormai ogni giorno ci troviamo di fronte ad un bollettino di guerra - aggiunge invece Vincenzo Ghersi, dello ‘Shadow club Italia'- e non credo che sia tutta colpa della velocità». Intanto, la questione approderà nuovamente alla Federmoto. «Non si deve criminalizzare il motociclista, per noi la moto significa turismo, non ‘tirate' e ‘sgassate' lungo i tornanti del Bracco - ammonisce Sante Franceschini, vicepresidente del club spezzino ‘Motauri' affiliato alla Fmi - e dobbiamo far sentire la nostra voce per evitare ulteriori bagni di sangue».

Matteo Marcello

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Da Ldx, Martedě, 23 Agosto 2011 20:26, Commenti(0)
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