Veicoli a due ruote coinvolti in incidenti stradali e conseguenze Anno 2000
VEICOLI
MORTI
FERITI
Velocipedi
11.307
373
10.717
Ciclomotori
44.847
574
45.677
Motocicli con solo conducente
21.292
568
20.435
Motocicli con passeggero
4.300
175
6.514
Veicoli a due ruote coinvolti in incidenti stradali e conseguenze Anno 2001
VEICOLI
MORTI
FERITI
Numero Veicoli
Variaz.ne assoluta su 2000
%
Numero Morti
Variaz.ne assoluta su 2000
%
Numero Feriti
Variaz.ne assoluta su 2000
%
Velocipedi
11.329
+22
0,19
334
-39
-10,46
10.339
-378
-3,53
Ciclomotori
50.538
+5.691
12,68
555
-19
-3,32
51.025
+5.348
11,70
Motocicli con solo conducente
25.878
+4.586
21,53
442
-126
-22,19
24.687
+4.252
20,8
Motocicli con passeggero
10.484
+6.184
143,81
444
+269
153,71
12.821
+6.307
96,82
"Si dice che passare dalle 4 alle 2 ruote raddoppia il brivido alla guida. Sarà anche vero, ma a giudicare dalle statistiche ISTAT degli incidenti stradali, elaborati dall'Asaps, sembra raddoppi, insieme al brivido, anche il rischio. Se fra i ciclisti si segnalano dati in positivo nel 2001 con 334 morti, -39 (10,43%), rispetto ai 373 dell'anno 2000, e un calo di 378 feriti, da 10.717 a 10.339 (-3,53%), la situazione presenta luci e ombre fra i ciclomotoristi. Mentre i morti in questa categoria sono infatti passati da 574 nel 2000 a 555 nel 2001, -19 (-3,32%), i feriti fra i conducenti dei cinquantini sono passati da 45.677 a 51.025 nel 2001, +5.348 (+11,7%). L'elemento più preoccupante emerge però nell'incidentalità dei motociclisti. Qui le statistiche ISTAT distinguono fra "motocicli a solo" e "motocicli con passeggero". Mentre fra i primi si registra un calo di mortalità da 568 a 442, -126 (-22,19%), fra i motociclisti con passeggero si assiste ad una esplosione dei numeri con una mortalità che è passata da 175 a 444, +269 (+153,71%). Il rapporto con i feriti è invece negativo sia per i motocicli a solo, 24.687 rispetto ai 20.435 del 2000, +4.252 (+20,8%), che per i motociclisti con passeggero, fra i quali i feriti sono passati da 6.514 a 12.821, +6.307 (+96,82%). E' difficile trovare una giustificazione per una simile esplosione dell'incidentalità grave fra i motociclisti, sembra quasi si sia moltiplicato il numero di motociclisti con un secondo passeggero rispetto agli anni precedenti. Certo rimane un dato di fondo: con un parco veicoli di circa 3 milioni e cinquecentomila mezzi, i motociclisti rappresentano appena l'8% del parco veicolare nazionale costituito da 44 milioni di veicoli, ma pagano un prezzo nella mortalità da incidente stradale di oltre il 13% e dell'11,2% fra i feriti. Ove si consideri poi la più ridotta percorrenza chilometrica, per il fermo invernale, si può constatare che l'incidentalità primaverile ed estiva fra i veicoli motorizzati a 2 ruote, compresi i ciclomotoristi, nei fine settimana raggiunge percentuali di oltre il 50% della sinistrosità grave totale. Dati allarmanti confermati nella primavera-estate 2003.
Ciò deve far riflettere anche dopo il positivo avvento della patente a punti"